MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2005, 4 ottobre 2005
Malattie socievoli. Amichevoli, disponibili, fino troppo disposti alla familiarità, tanto da non spaventarsi neppure di fronte a un brutto ceffo
Malattie socievoli. Amichevoli, disponibili, fino troppo disposti alla familiarità, tanto da non spaventarsi neppure di fronte a un brutto ceffo. Sono le persone affette dalla sindrome di William, un disordine genetico che – tra le altre cose – rende grandi amiconi di tutti. Un gruppo di scienziati dello statunitense National Institute of Mental Health ha mostrato a 13 portatori della sindrome alcune immagini di volti spaventosi, mentre nel contempo si eseguiva una risonanza magnetica cerebrale del loro encefalo, confrontando i risultati con quelli ottenuti da 13 volontari sani. Il luogo d’elezione della sindrome sembra risiedere nell’amigdala, la struttura a forma di mandorla che regola i comportamenti sociali. Gli affetti dalla sindrome, anche se sobbalzano più dei soggetti sani per foto di disastri dove non compaiono figure umane, non manifestano alcuna tensione davanti a persone anche molto minacciose.