MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2005, 4 ottobre 2005
Una preghiera dal cuore. Pregare non ha effetto sui pazienti che stanno per esser sottoposti a un intervento al cuore
Una preghiera dal cuore. Pregare non ha effetto sui pazienti che stanno per esser sottoposti a un intervento al cuore. Non avrebbero alcun effetto anche le tecniche di rilassamento. Sono le conclusioni di uno studio realizzato da Mitchell Krucoff del centro medico dell’Università di Duke. Battezzata Mantra II, la ricerca ha preso in esame 700 pazienti. Metà di questi sono stati assegnati a gruppi di preghiera esterni all’ospedale di varie confessioni e sono state anche insegnate tecniche di rilassamento basate sulla respirazione e sull’ascolto di musica classica. I risultati hanno dimostrato che né le preghiere né le tecniche di rilassamento avevano effetti sull’esito dell’intervento, sulla mortalità o sulle dimissioni dall’ospedale. I pazienti ai quali erano state insegnate le tecniche di rilassamento, però, mostravano un minore stato di tensione prima degli interventi e un tasso di mortalità a distanza di sei mesi leggermente inferiore agli altri.