Varie, 4 ottobre 2005
Tags : Harriet Miers
Miers Harriet
• Dallas (Stati Uniti) 10 agosto 1945. Avvocato. Nel 2005 fu nominata da Bush giudice della Corte Suprema ma le proteste dei conservatori la costrinsero a rinunciare. «[...] consigliere della Casa Bianca ed ex avvocato personale di Bush quando il presidente viveva in Texas. A sostituire Sandra Day O’Connor, la prima donna a sedere nella Corte Suprema arriva dunque - come molti speravano - un’altra donna; ma, a differenza della O’Connor che era un giudice conosciuto e apprezzato, Harriet Miers il giudice non lo ha mai fatto, neanche in un piccolo tribunale locale. Tutta la sua carriera si è svolta dall’altra parte della barricata e prevalentemente a Dallas. Come avvocato in Texas Harriet Miers ha avuto senz’altro una brillante carriera: prima donna ad essere assunta da Locke, Liddell & Sapp, uno dei più prestigiosi studi legali di Dallas, prima donna a diventare presidente di quello stesso studio e prima donna ad essere eletta presidente della Bar Association (l’ordine degli avvocati) di Dallas. Una bravura che le è stata sempre riconosciuta da amici ed avversari e che l’ha portata ad avere tra i suoi clienti grandi multinazionali come la Microsoft e la Disney. E che ha portato Bush a definirla “un pit-bull con 36 di piede”. Una carriera brillante - compreso il suo incarico di presidente alla “commissione della lotteria del Texas” - che è andata di pari passo con la sua amicizia personale con George W. Bush. Il presidente, che l’ha voluta come collaboratrice “legale” quando era governatore del Texas, una volta eletto l’ha portata con sé alla Casa Bianca; prima come vicecapo dello staff e poi promuovendola a consigliere legale della presidenza dopo la nomina di Alberto Gonzales ad Attorney General (ministro della Giustizia). “Ha dedicato la sua vita alla legge e alla causa della giustizia e sarà una straordinaria aggiunta alla Corte Suprema degli Stati Uniti”, ha detto George Bush annunciando [...] la sua scelta, proprio nelle stesse ore in cui il giudice Roberts - nuovo capo della Corte Suprema - apriva i lavori del nuovo anno giudiziario: «“Credo che i senatori di ambedue gli schieramenti converranno che il talento, l’esperienza e la filosofia giuridica di Harriet Miers la rendano una scelta eccellente per salvaguardare le libertà costituzionali e le prerogative di tutti gli americani; spero che il Senato conduca le audizioni con lo stesso rispetto e la stessa civiltà che ha avuto per il giudice Roberts”. [...] Non avendo mai fatto il giudice (al contrario di Roberts) non ha lasciato dietro di sé alcuna sentenza, su argomenti più o meno rilevanti, da cui i senatori possano creare una sorta di identikit. L’amicizia dichiarata e pubblica con Bush ne fa sulla carta un giudice un po’ troppo partisan (anche se questo argomento vale per tutti i giudici, repubblicani o democratici che siano) e inoltre l’avvocato texano prende il posto della O’Connor, giudice che è stato spesso decisivo nel fare pendere l’ago della bilancia da una parte o dall´altra quando la Corte si è trovata spaccata. Lei ha subito assicurato che sarà “giudice” e non “legislatore” [...] facendo propria la filosofia giuridica di Bush e irritando chi teme che il suo voto, sommato a quello di Roberts, possa cambiare alcune sentenze fondamentali come quella sull’aborto [...]. A parte qualche critica sulla sua inesperienza (ma anche il giudice Rehnquist [...] non aveva mai fatto il giudice prima di venire nominato da Richard Nixon) e a parte le prese di posizione dei filoabortisti - la Miers, single, laureata nell’Università metodista del Texas (la stessa della first lady Laura Bush) è personalmente contraria all’interruzione di gravidanza - sulla sua nomina i democratici sono apparsi quasi più disponibili dell’ala integralista del partito repubblicano. Che le rimprovera i suoi trascorsi democratici - come molti “sudisti” diventa repubblicana solo con l’avvento alla Casa Bianca di Ronald Reagan, nel 1988 addirittura contribuisce con mille dollari alla prima campagna presidenziale di Al Gore - e che rimproverano al presidente di non avere scelto neanche questa volta un giudice solidamente e dichiaratamente ultraconservatore» (Alberto Flores D’Arcais, “la Repubblica” 4/10/2005).