Corriere della Sera 20/09/2005, pag.17, 20 settembre 2005
«Così il caro leader Kim scoprì perché la gallina guarda in alto». Corriere della Sera 20/09/2005
«Così il caro leader Kim scoprì perché la gallina guarda in alto». Corriere della Sera 20/09/2005. Il Grande Leader Kim Jong-il è nato nell’accampamento segreto del monte Paektu, il 16 febbraio del 1942, figlio del compagno Kim Il-sung, eroe leggendario e sole della nazione, e della compagna Kim Chong-suk, strenua combattente della Rivoluzione comunista. Il monte Paektu, che sorge nelle regioni settentrionali della Corea, il «Paese del calmo mattino», è il monte degli antenati, dove risiedono l’anima e lo spirito del popolo coreano, ed è il monte sacro della Rivoluzione, in cui affondano le radici del Juche (la dottrina autarchica e nazional-marxista elaborata da Kim Il-sung, ndr). (...) Agli inizi degli anni ’40 calamità indescrivibili si abbatterono sull’umanità in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale causato dai fascisti e dai militaristi. Gli imperialisti giapponesi, dopo aver inferto attacchi senza precedenti all’Esercito Rivoluzionario del Popolo Coreano per estendere l’aggressione a tutto il territorio asiatico, esercitarono sul popolo coreano un’oppressione fascista e uno sfruttamento senza eguali nella storia. (...) La nascita dell’adorato Kim Jong-il, in tale convulso periodo, alba della liberazione della Patria, fu un evento accolto con immensa gioia dal popolo coreano. (...) L’accampamento segreto del monte Paektu, che funse da culla in quel giorno storico, al momento della sua nascita era in grande fermento. Le unità di guerriglia della Resistenza antigiapponese giubilarono: «Il figlio del comandante è disceso sul monte Paektu, montando su un cavallo alato». Poi, esaltandolo come «l’astro di Paektu», «il lucente astro di Paektu», resero noto il festoso evento a tutto il Popolo, incidendo sulla corteccia degli alberi più robusti: «Annunciamo la nascita del lucente astro di Paektu!» «Compatriota, guarda e ascolta: è apparso l’astro lucente di Paektu che darà seguito al volere del comandante Kim» (...) UN’INDOLE ECCEZIONALE – Il compagno Kim Jong-il era dotato di una straordinaria consapevolezza critica, di capacità di comprensione e analisi di tutto ciò che lo circondava. Durante l’infanzia, grazie al suo acuto spirito d’osservazione, comprese il motivo per cui la gallina, quando beve, scrolla la testa verso l’alto e il motivo per cui fra tanti fiori non ne esistano di color nero. Inoltre una volta, mentre guardava la luna criticò una leggenda che aveva ascoltato, secondo la quale sulla luna c’erano alberi di cassia sotto cui alcuni conigli macinavano il grano in un mortaio: infatti, aveva intuito che gli aerei che volano in alto nel cielo man mano che prendono quota si fanno sempre più piccoli fino a scomparire alla vista, e che quindi sarebbe stato impossibile vedere dei conigli sulla luna, data la distanza che la separa da noi. (...)Il compagno Kim Jong-il dimostrò sin da piccolo anche uno spiccato patriottismo, una profonda umanità e una grande spontaneità. Una volta, d’estate, vedendo alcuni uomini sul fiume Taedong che adoperavano dell’esplosivo per pescare, li redarguì dicendo che in quel modo avrebbero ucciso anche i pesci più piccoli e che conveniva piuttosto usare reti o arpioni. La sera stessa riferì al padre quanto aveva visto e, a seguito di ciò, fu adottato in tutto il Paese un piano per salvaguardare le risorse naturali coreane. (...) COREA, TI FARO’ BRILLARE – Nel settembre del 1960, il Grande Leader Kim Jong-il, entrò nell’«Università Kim Il-sung», la massima istituzione dell’educazione rivoluzionaria del Juche. La sua ammissione rappresentò un evento straordinario e una svolta nell’attività rivoluzionaria di un uomo che aveva sempre considerato come una missione il fatto di trasmettere la propria esperienza alle generazioni future e portare a termine l’opera rivoluzionaria del padre. Il compagno Kim Jong-il, salito sulla cima del monte Yongnam, dove si trovava l’università, recitò la poesia «Corea, ti farò brillare!», che ben esprimeva il suo nobile desiderio di dare seguito all’opera della Rivoluzione del Juche: «Sulla cima del monte Yongnam, dove sorge il sole,/la nostra Patria mi accoglie nel suo grembo./ In questa terra dove ho appreso la volontà del Leader,/diventerò il padre della Rivoluzione coreana./Corea, ti farò brillare!» (...) LA RICOSTRUZIONE DEL SOCIALISMO – Il grande comandante Kim Jong-il, convinto della necessità di ricostruire il Movimento comunista e socialista internazionale su nuove basi, dedicò tutte le sue energie a proteggere e promuovere l’opera del Socialismo. Poiché gli imperialisti e i reazionari farneticavano di una «vittoria» del Capitalismo e della «fine» del Socialismo e in diversi Paesi il Socialismo era crollato e il Capitalismo aveva preso il sopravvento, una sorta di confusione ideologica travolse la gente, con effetti negativi sullo sviluppo della Rivoluzione. (...)Poiché il cammino che porta al Socialismo è un cammino inesplorato, un cammino reso impervio dagli aspri conflitti e dalla lotta contro l’Imperialismo, durante il percorso si possono manifestare difficoltà, problemi e imprevisti: che in alcuni Paesi il Socialismo sia crollato e sia tornato alla ribalta il Capitalismo è un fenomeno marginale e momentaneo, parte del corso naturale della storia. Traduzione di Andrea De Benedittis).