MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2005, 28 settembre 2005
Il pappagallo e il concetto di zero. Una ricercatrice della Brandeis University ha scoperto che un pappagallo grigio africano, il cui cervello ha le dimensioni di una noce, riesce a comprendere un concetto numerico simile allo zero, una nozione astratta che gli esseri umani di solito non padroneggiano fino all’età di tre o quattro anni
Il pappagallo e il concetto di zero. Una ricercatrice della Brandeis University ha scoperto che un pappagallo grigio africano, il cui cervello ha le dimensioni di una noce, riesce a comprendere un concetto numerico simile allo zero, una nozione astratta che gli esseri umani di solito non padroneggiano fino all’età di tre o quattro anni. Storicamente, l’uso dello zero per indicare un insieme vuoto non è scontato nemmeno nelle culture umane, che in molti casi sono prive di un termine formale per indicare questo concetto. A sorpresa, durante le sessioni per esaminare le sue capacità di conteggio, Alex - il pappagallo di 28 anni che vive nel laboratorio della psicologa Irene Pepperberg - ha utilizzato spontaneamente e in maniera corretta l’etichetta ”nessuno” per descrivere l’assenza di una quantità numerica su un vassoio. La scoperta ha suggerito una serie di ulteriori esperimenti, nei quali Alex ha dimostrato ripetutamente di essere capace di identificare una quantità nulla. Gli scimpanzé e forse alcuni uistitì esibiscono una qualche comprensione del concetto di zero, ma Alex è stato il primo uccello a comprendere l’assenza di una quantità numerica. «Non è chiaro», afferma Pepperberg, «se le capacità di Alex, o quelle di altri animali come gli scimpanzé, possano essere il risultato di un addestramento. Sembrano però basate su capacità cognitive più semplici e necessarie per la sopravvivenza, come il riconoscimento di ”molto” o di ”poco”».