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 2005  settembre 22 Giovedì calendario

Due cronisti e «Gola profonda» fecero dimettere Richard Nixon. Corriere della Sera 22/09/2005. Washington

Due cronisti e «Gola profonda» fecero dimettere Richard Nixon. Corriere della Sera 22/09/2005. Washington. E’ il 15 giugno del ’72. Al Watergate, il palazzo sulle rive del Potomac, una guardia sorprende 5 ladri nella sede del Partito democratico. In apparenza, è un normale furto con scasso. Ma non è normale l’identità del capo banda James McCord: McCord è un ex agente della Cia, i servizi segreti americani. Né sono normali, 15 giorni dopo, le dimissioni «per motivi familiari» di John Mitchell, capo della campagna elettorale del presidente repubblicano Richard Nixon. E infatti il 15 settembre successivo, quando i ladri e i complici vengono incriminati, e si scopre che volevano i dossier democratici, scoppia il massimo scandalo politico della storia americana. Tra i complici vi sono Gordon Liddy, un avvocato al servizio di Mitchell, e Howard Hunt, altro agente della Cia. Chi ne è stato il mandante, Mitchell o qualcuno più in alto? Il Watergate, come è subito chiamato, non priva Nixon del trionfo alle urne: il 7 novembre il presidente straccia George McGovern, l’avversario democratico. Ma due uomini hanno deciso di risolvere il giallo: il giudice federale John Sirica, un ex pugile italo americano, e un misterioso informatore del Washington Post, detto «Gola profonda» da un film porno. Sirica ordina un’inchiesta e il Washington Post scatena due suoi giovani segugi, Bob Woodward e Richard Bernstein. In capo a 5 mesi, la verità emerge. La Casa Bianca è implicata nello scandalo, ha tentato di bloccare le indagini sull’effrazione alla sede democratica perché sarebbero giunte fino ai suoi funzionari. Il 30 aprile del ’73 sono costretti a dimettersi i pretoriani di Nixon, i consiglieri Bob Hadelman, John Ehrlichman e John Dean, e il ministro della Giustizia Richard Kleindinst. La situazione precipita il 15 maggio, quando il Senato apre un’altra inchiesta – pubblica, in diretta alla tv – e chiede che Nixon consegni le registrazioni dei colloqui nel suo Studio ovale concernenti il caso. Il pentito John Dean depone a carico degli ex colleghi: sapevano del furto con scasso, cercarono di occultarlo, e forse sapeva persino il presidente. Nixon resiste, e in un disperato tentativo di salvarsi affida la vicenda a un procuratore speciale, Alex Cox. Ma questi gli va contro, e il 23 ottobre il presidente lo licenzia. E’ crisi costituzionale: forte dei segreti di Gola profonda, il Washington Post si scatena, invita Nixon a dimettersi. Questi rifiuta, e il 15 marzo del ’74 viene incriminato, un evento senza precedenti. Il 30 luglio, la Corte suprema gli impone di consegnare le registrazioni e il 9 agosto il presidente si arrende e se ne va. Per l’America e il mondo è un trauma. Passeranno trenta anni prima che Gola profonda riveli la propria identità. Il fantomatico protagonista dello scandalo è Mark Felt, a quei tempi vicedirettore dell’Fbi, la polizia federale. Viene alla ribalta, ormai ultraottuagenario, il 31 maggio 2005: ho agito, dice, nell’interesse nazionale. Ennio Caretto