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 2005  settembre 27 Martedì calendario

Il primo modello di asciugacapelli elettrico non fu altro che un aspiratore utilizzato dalla parte della bocchetta posteriore: in parole povere, quello da cui esce l’aria aspirata

Il primo modello di asciugacapelli elettrico non fu altro che un aspiratore utilizzato dalla parte della bocchetta posteriore: in parole povere, quello da cui esce l’aria aspirata. Fu inventato nel 1890 da Alexandre Godefoy, all’alba dell’invenzione (guarda caso) dell’aspirapolvere. E non per niente, per buona parte dell’Ottocento, le donne utilizzarono proprio quest’ultimo strumento per asciugarsi la testa: bastava collegare alla bocchetta di sfogo un apposito tubo che terminava in una vera e propria cuffia, applicarselo in testa e il gioco era fatto. Il fon portatile, invece, arriverà un po’ più tardi. I primi modelli furono sviluppati in Germania, negli anni Venti. Erano scomodi e pesanti, tanto più che possedevano lo stesso ingombrante motore dell’aspirapolvere, proprio come i loro predecessori. L’unica novità (a parte la relativa portatilità) era un apparato elettrico per riscaldare l’aria. I modelli erano in nickel, acciaio cromato o alluminio, con un’impugnatura di legno. Dall’origine tedesca viene il nome, ”fon” (si scrive proprio così), che deriva dal vento caldo Föhn. Gli asciugacapelli divennero maneggevoli soltanto verso gli anni Quaranta, quando la plastica entrò definitivamente nelle case. Ma la leggerezza del fon non fu l’unica conquista. Con l’uso della plastica, fu possibile creare gamme di colori sobri o sgargianti, tanto che, nel periodo postbellico e in particolare durante gli anni Cinquanta, diventarono una vera e propria moda. Anche il motore, che era sempre stata la parte più ingombrante e rumorosa, fu riprogettato, rendendolo sempre più leggero, funzionale e soprattutto meno rumoroso. Il modello GEC del 1954 è già simile ai fon attuali: leggero, colorato, con il motore invisibile e quasi silenzioso.