La Repubblica 20/09/2005, pag.54 Corrado Sannucci, 20 settembre 2005
Capra terzino nello spareggio ´64 la mossa fa epoca. La Repubblica 20/09/2005. Roma. Ci sono allenatori che giocano con lo stesso schema contro il Barcellona o il Pizzighettone, Arrigo Sacchi per esempio: altri passano la vigilia della gara a fare piani e trabocchetti per far inciampare gli avversari
Capra terzino nello spareggio ´64 la mossa fa epoca. La Repubblica 20/09/2005. Roma. Ci sono allenatori che giocano con lo stesso schema contro il Barcellona o il Pizzighettone, Arrigo Sacchi per esempio: altri passano la vigilia della gara a fare piani e trabocchetti per far inciampare gli avversari. Novellino ha mandato Zauli a interferire Pirlo (non il primo a farlo), e la cattiva giornata del centrocampista milanista (e di Kakà) hanno esaltato la mossa, per quanto lo stesso Zauli non sia apparso del tutto calato nel ruolo: ma la fortuna ha premiato l´inventiva. Così accadde per l´astuzia più famosa del calcio italiano, quella congegnata da Fulvio Bernardini nello spareggio-scudetto dell´Olimpico nel ´64 contro l´Inter: assente Pascutti, ala sinistra vera, lo sostituì con un terzino, Capra, che coprì meglio la fascia. Helenio Herrera, che pure si vantava di essere uno stratega, non ci capì nulla. Bernardini era recidivo, alla Fiorentina aveva già tramutato un terzino, Prini, in ala sinistra: e per capire l´enormità della cosa, c´è da ricordare che allora andavano di moda ali vere, come Gento e poco dopo Riva. La marcatura intimidatrice naturalmente è stata da sempre un´arma degli allenatori: se lo ricorda ancora Pelè, braccato e preso a calcioni da Trapattoni in un Italia-Brasile del ´63. Il brasiliano ne avrebbe presi altrettanti anche ai Mondiali del ´66, prima da un bulgaro e poi da un portoghese, fino all´abbandono prematuro. che infatti non riuscì a giocare, perfetto esempio di annullamento dell´avversario. Lo sa anche Totti, tanto più dopo lo sputo a Poulsen: la tattica avversaria è più che marcarlo, provocarlo. Quando non c´era la zona certi duelli erano anche più evidenti, Francesco Rocca seguiva il polacco Lato anche quando andava in panchina a bere. Ci sono invenzioni contingenti e altre che aprono una nuova era: a sette giornate dalla fine, nel campionato ´98-´99, Zaccheroni si decise a far giocare Boban da trequartista, in un Milan-Parma. Era la mossa che gli aveva consigliato Berlusconi al quale non piaceva il 3-4-3 del suo allenatore: e quando il tecnico si rassegnò ad ubbidire vinse sette partite di fila, togliendo in volata lo scudetto alla Lazio. Allo stesso modo Ancelotti un giorno inventò Pirlo centrocampista arretrato, d´altronde non sapeva dove metterlo: queste metamorfosi cambiano i ruoli dei giocatori, anche Capello schierò Desailly davanti alla difesa e non in linea con i compagni difensori. Spesso invece di aprire il futuro si fanno grandi passi indietro: contro la Francia, nella prima degli Europei, la Grecia esibì un vetusto Dellas libero. Ma anche quella fu mossa vincente. Ci sono poi le mosse che non sono mai state tentate: bisognava marcare a uomo Zidane nella finale di Rotterdam contro la Francia, nell´Europeo del 2000? Berlusconi, a posteriori, pensava di sì, Zoff, sul campo, pensava di no. E poi ci sono le mosse astute ma completamente fallite: nell´86, ai quarti del Mondiale in Messico, Bearzot meditò su come frenare la Francia, sentendola superiore. Stravolse la formazione e il suo stesso credo tattico, mandando Beppe Baresi in una marcatura su Platini. Non lo vide mai, il francese si liberò sempre con grande eleganza, segnando anche il primo gol. Corrado Sannucci