MACCHINA DEL TEMPO SETTEMBRE 2005, 27 settembre 2005
Ripensare il problema dell’acqua. Peter Gleick, direttore del Pacific Institute for Studies in Development, Environment, and Security di base a Oakland (California), già incaricato di studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle acque degli Stati Uniti, si è espresso anche sull’evoluzione della situazione idrica in Italia
Ripensare il problema dell’acqua. Peter Gleick, direttore del Pacific Institute for Studies in Development, Environment, and Security di base a Oakland (California), già incaricato di studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle acque degli Stati Uniti, si è espresso anche sull’evoluzione della situazione idrica in Italia. Secondo lo scienziato, «nevica di meno e quindi, soprattutto nel Nord, nei fiumi affluirà meno acqua. Tutto quello che i governi possono fare è ridurre il più possibile l’emissione dei gas che riscaldano l’atmosfera, ma anche prendere atto che la situazione è già compromessa e che il clima è irrimediabilmente cambiato. Bisogna solo convincersi che la gestione delle acque va cambiata radicalmente: va riconsiderata la situazione delle acque disponibili, le conseguenze sugli impianti elettrici e sul complesso delle attività di un territorio. Il problema maggiore è la mentalità di chi gestisce le acque, che spesso continua a ragionare in base a parametri superati».