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 2005  settembre 27 Martedì calendario

Meconi Silvano

• Nato a Cortona (Arezzo) il 28 ottobre 1931, morto a Firenze il 22 settembre 2005. Pesista. «[...] uno dei più grandi pesisti negli annali dell’atletica azzurra. [...] Esponente preclaro della gloriosa tradizione di pesisti dell’Assi Giglio Rosso, Meconi calcò le pedane nazionali da protagonista per tre lustri, conquistando 13 titoli italiani consecutivi (dal 1955 al 1968) e facendo avanzare il primato nazionale di ben tre metri, migliorandolo in 13 tappe da 15.82 nel 1955 a 18.82 nel 1960. Iscrisse tre volte il suo nome nell’albo dei primatisti europei, con 18.03, 18.19 e 18.48, sempre nel ’59. Purtroppo i suoi risultati nelle grandi competizioni internazionali non furono adeguati al suo valore potenziale. Partecipò a tre Olimpiadi, finendo 10° a Melbourne 1956, 13° a Roma 1960 ed eliminato in qualificazione a Tokio 1964. Soprattutto alla vigilia dell’appuntamento romano - al quale giunse con un fresco 18.82, suo primato all-time - si erano nutrite speranze in un suo buon piazzamento, magari nella scia del formidabile terzetto statunitense Nieder-O’Brien-Long, che monopolizzarono il podio in quell’ordine. Meconi partecipò due volte ai campionati del Vecchio Continente, cogliendo un 5°posto con 16.98 a Stoccolma ’58 (oro all’inglese Arthur Rowe con 17.78) e arenandosi in qualificazione a Belgrado ’62. Meconi ebbe la giornata più bella della carriera in un esagonale del ’61 allo stadio parigino di Colombes: primo con 18.62 con un’ottima serie. Era anche eccellente discobolo (48.72 nel ’65) e non disdegnava di cimentarsi nel giavellotto. Nella sua specialità di parata cominciò con la traslocazione semplice, passando poco dopo allo stile O’Brien. Era un gigante di 1.88 per 115 kg e aveva come allenatore Lauro Bononcini, lui stesso a suo tempo primatista italiano del peso. Nato a Cortona, in provincia di Arezzo, il 28 ottobre 1931, Meconi si trasferì presto a Firenze, dove ha passato tutta la vita lavorando anche come ferroviere. [...]» (Roberto L. Quercetani, ”La Gazzetta dello Sport” 26/9/2005).