Corriere della Sera 23/09/2005, pag.51 Sergio Romano, 23 settembre 2005
Lawrence d’Arabia e l’«invenzione» dell’Iraq. Corriere della Sera 23/09/2005. Voglio sollecitare un suo giudizio a favore della figura enigmatica di Thomas Edward Lawrence, detto «Lawrence d’Arabia»
Lawrence d’Arabia e l’«invenzione» dell’Iraq. Corriere della Sera 23/09/2005. Voglio sollecitare un suo giudizio a favore della figura enigmatica di Thomas Edward Lawrence, detto «Lawrence d’Arabia». Fu un machiavellico stratega coloniale o un romantico condottiero mosso dagli ideali? Come è ricordato nel mondo arabo? Mi interessa inoltre un suo parere sul film biografico del 1962 diretto da David Lean: una rappresentazione credibile nell’ottica storica? Simone Berti Simone.Berti@unil.ch Caro Berti, il film di David Lean è uno splendido affresco cinematografico, ma basato pressoché interamente sul libro («I sette pilastri della saggezza») con cui l’eroe della vicenda aveva costruito un monumento a se stesso. Lei ricorderà probabilmente la travolgente sequenza della conquista di Aqaba, in cui Lawrence trascina i beduini alla vittoria. Ma le cose in realtà andarono assai diversamente. Il leader della spedizione fu Auda abu Tayi, capo militare della confederazione delle tribù beduine dell’Arabia settentrionale, con cui Lawrence, in rappresentanza del comando britannico, aveva trascorso alcuni mesi nel deserto. Secondo David Fromkin, autore di un bel libro sulla spartizione dell’impero ottomano pubblicato da Rizzoli («Una pace senza pace»), «fu Auda a comandare la spedizione, anche se Lawrence rimase sempre al suo fianco». Ma il giovane inglese corse immediatamente al Cairo per dare notizia della conquista e attribuirsene il merito. Fromkin aggiunge che «possedeva molte virtù, ma la sincerità non era tra queste». Un altro storico, Christopher Catherwood, autore di un libro sulla «invenzione dell’Iraq » edito da Corbaccio («La follia di Churchill»), ricorda che «allorché il governo britannico decise di rendere pubblici tutti i documenti relativi alla Prima guerra mondiale, i biografi di Lawrence scoprirono che molti passi del suo libro erano completamente inventati». Non credo che fosse un bugiardo, nel senso volgare della parola. Penso piuttosto che vivesse in un universo fantastico e recitasse con grande convinzione nella realtà il ruolo eroico e romantico a cui si sentiva destinato. Ma era indubbiamente vanitoso e ambizioso. Un amico disse di lui che «cercava sempre di indietreggiare sotto le luci della ribalta», vale a dire che cercava notorietà fingendo modestia. Alcuni biografi hanno scavato nel suo passato e hanno scoperto un giovane afflitto da molti complessi, forse omosessuale, ma costretto a nascondere le proprie inclinazioni dai costumi ancora vittoriani della società britannica. Nel film di David Lean l’attrazione maschile è adombrata nell’episodio del misterioso incontro con un ufficiale turco, splendidamente recitato da José Ferrer. Quando si arruolò nella Royal Air Force sotto falso nome, verso la fine della sua vita, i medici che lo visitarono trovarono sul suo corpo le cicatrici di ferite forse autoinflitte. Ebbe tuttavia, durante e dopo la guerra, una considerevole influenza sulla politica britannica in Medio Oriente. Alla conferenza del Cairo del 1922, dove Winston Churchill, allora ministro delle Colonie, inventò lo Stato iracheno, il colonnello Lawrence fu con l’arabista Gertrude Bell uno dei consiglieri più ascoltati. Il problema all’ordine del giorno era l’organizzazione della Mesopotamia, una regione che la Gran Bretagna intendeva conservare nella propria sfera d’influenza e dove erano scoppiate, subito dopo la fine della guerra, alcune feroci rivolte. Per evitare una logorante e costosa guerra d’attrito contro gli sciiti e le tribù ribelli, Churchill, con l’aiuto dei suoi consiglieri, disegnò i confini di un nuovo Stato a cui delegare il mantenimento dell’ordine. Quando venne deciso di farne un regno e fu necessario trovare un sovrano, la scelta, grazie anche all’insistenza di Lawrence, cadde sul suo amico Feisal, figlio dello sceriffo hascemita della Mecca e suo compagno di battaglie durante la rivolta nel deserto. Ma oggi, alla luce di quanto è accaduto da allora in questo Paese, sappiamo che Lawrence collaborò con il suo prestigio alla nascita di un mostro politico in cui tutti i progetti delle potenze imperiali sembrano destinati a naufragare. Sergio Romano