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 2005  settembre 24 Sabato calendario

Londra, l’ultimo bacio del kamikaze. La Stampa 24/09/2005. «Mio marito era un uomo semplice e generoso

Londra, l’ultimo bacio del kamikaze. La Stampa 24/09/2005. «Mio marito era un uomo semplice e generoso. Era cambiato da quando aveva iniziato a frequentare la moschea. Gli hanno avvelenato il cervello». Questa l’accusa che Samantha Lewthwaite, 21 anni, vedova di Jermaine Lindsay, uno degli attentatori suicidi del 7 luglio, ha lanciato in un’intervista esclusiva al quotidiano «Sun». La donna, che nelle fotografie pubblicate dal tabloid tiene in braccio una bambina nata 15 giorni fa - il primo figlio, Abdullah, ha 17 mesi - ha condannato il gesto del marito, che si fece esplodere sulla linea Picadilly uccidendo 26 persone. Ma ha attaccato ancora più duramente coloro che avrebbero agito dietro le quinte: «Jamal era troppo buono, forse per questo era l’uomo giusto per il loro piano». Racconta di aver visto il marito cambiare radicalmente dopo aver incontrato un gruppo di predicatori estremisti. «Spariva continuamente - ha detto la donna -, andava sempre a pregare nella moschea. sparito anche la sera prima dell’attentato: l’ho sentito entrare nella stanza di Abdullah, baciarlo e quindi uscire. Poi ho ricevuto un messaggio sul cellulare: ti amerò per sempre. Vivremo per sempre insieme». La vedova ancora oggi si chiede come abbia potuto fare un gesto così terribile: «Jamal amava suo figlio più di me, non capisco. Io sono rimasta sola con due bambini, ma la mia perdita è niente in confronto a quella delle famiglie delle vittime». Alla domanda su cosa racconterà ai figli, la donna ha risposto: «Voglio che sappiano che il padre li amava, ma non nasconderò quello che ha fatto. giusto che sappiano».