La Stampa 25/09/2005, pag.6 M. F., 25 settembre 2005
Pepe: per portare i nostri a votare dovremo pagarli. La Stampa 25/09/2005. Roma. Onorevole Mario Pepe, lei ha detto che, per portare ottanta persone a Reggio Calabria per un convegno sulla devolution, ha dovuto dare loro cento euro a testa
Pepe: per portare i nostri a votare dovremo pagarli. La Stampa 25/09/2005. Roma. Onorevole Mario Pepe, lei ha detto che, per portare ottanta persone a Reggio Calabria per un convegno sulla devolution, ha dovuto dare loro cento euro a testa. Ora chi la risarcisce? «Ma no, sono stato frainteso. Non ho pagato nessuno e non c’erano convegni. Ho fatto soltanto un esempio per far capire a quelli del mio partito che cosa ci capiterà con le primarie». Che cosa vi capiterà? «Un disastro. Noi di Forza Italia per riempire un pullman dobbiamo pagare la gente perché ci salga». Per quale motivo? «Ma perché non abbiamo un’organizzazione militante. Il nostro elettorato non è quello di An o dell’Udc. Il nostro si alza alla mattina e va a lavorare». Gli elettori di An e dell’Udc non vanno a lavorare? «Intendo dire che è facile per un sindacato portare in piazza un milione di persone. Tutta gente che ha il permesso sindacale e non ci perde una lira. Questo vale anche per i partiti con una tradizione, strutturati, che quando devono mobilitarsi sanno dove andare a pescare». Ma perché Forza Italia no? «Perché i nostri elettori sono a casa a guardare Canale 5. E io non so manco dove andarli a prendere. Che faccio? Suono ai campanelli? E poi che cosa gli dico? Come li convinco? Oppure come spiegavo prima, sono al lavoro. Sono liberi professionisti, imprenditori. E gli dico, cari miei, venite a votare alle primarie? E la giornata chi gliela paga? Per questo facevo l’esempio del convegno sulla devolution». Quindi per voi le primarie sono una trappola. «Esatto, una trappola. Ma insomma, io sono il deputato di Viterbo. Nel mio collegio prendo ottomila voti. Poi, se organizzo una riunione su un qualsiasi tema che riguarda la nostra città, si presentano in quindici. E gli altri settemila e novecento eccetera dove sono? E soprattutto, chi sono? Io non lo so». Quindi niente primarie? «Non dico niente primarie. Dico che prima delle ultime elezioni amministrative ho pubblicato un annuncio sul giornale per cercare gente che volesse impegnarsi in politica con Forza Italia. Dico, rappresentanti di lista, ma anche candidati. Me ne sono arrivati dieci. Dieci. Non c’è struttura. I voti alle primarie chi ce li dà? I nostri votano alle politiche, delle primarie non gliene può fregare di meno». E’ colpa di Berlusconi? Il solito partito di plastica? «Ma non è questione di colpe. Non è colpa di Berlusconi. E’ che lui ha fatto il donatore di sangue per accontentarli, per tenerli buoni, e adesso noi siamo messi così». Per accontentare chi? «Gli alleati. Quelli dell’Udc. Li ha lasciati fare per non avere altre grane, e adesso quelli dell’Udc hanno occupato fino all’ultima delle pro loco con uomini loro. E ora li fanno valere alle primarie. Che senso ha? Noi di Forza Italia siamo il partito più votato ma partiamo sfavoriti. Mi sembra una follia». Di nuovo: niente primarie? «Facciamole pure, queste primarie. Ma che votino gli eletti, dai consiglieri comunali in su fino ai parlamentari. Altrimenti le primarie sono falsate». Sembrano falsate anche così. La maggior parte degli eletti sono di Forza Italia. «E’ vero. Ma molti sono delusi. Qualche sorpresa ci potrebbe essere». M. F.