MACCHINA DEL TEMPO agosto 2005, 26 settembre 2005
Ginnastica mentale. Uno studio epidemiologico, condotto oltre dieci anni fa da alcuni neurologi, aveva suggerito che l’esercizio mentale rallenta in modo marcato l’instaurarsi dei sintomi caratteristici del morbo di Alzheimer, malattia che colpisce in Italia mezzo milione di persone, e destinata ad aumentare in diretta relazione con l’avanzare della vita media
Ginnastica mentale. Uno studio epidemiologico, condotto oltre dieci anni fa da alcuni neurologi, aveva suggerito che l’esercizio mentale rallenta in modo marcato l’instaurarsi dei sintomi caratteristici del morbo di Alzheimer, malattia che colpisce in Italia mezzo milione di persone, e destinata ad aumentare in diretta relazione con l’avanzare della vita media. A riprova di ciò, il dato che questa malattia era molte volte più elevata nella popolazione illetterata o analfabeta, rispetto a quella che – per diletto o per lavoro – doveva ogni giorno ”usare il cervello”. Un recentissimo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Cell» (vol. 120, pp. 701-703, 2005) conferma questa ipotesi, suffragandola con un insieme impressionante di dati sperimentali. Lo studio è stato necessariamente condotto su animali, ma induce a concludere che possa essere senza troppi azzardi adattabile agli esseri umani.