MACCHINA DEL TEMPO LUGLIO 2005, 26 settembre 2005
Solitudine malata. La solitudine fa male al cuore. Gli uomini che hanno pochi amici, fanno poca vita sociale e non mantengono nemmeno i rapporti con i familiari, hanno nel sangue maggiori quantità di una molecola ”spia” di infiammazione e di maggior rischio cardiaco
Solitudine malata. La solitudine fa male al cuore. Gli uomini che hanno pochi amici, fanno poca vita sociale e non mantengono nemmeno i rapporti con i familiari, hanno nel sangue maggiori quantità di una molecola ”spia” di infiammazione e di maggior rischio cardiaco. Lo affermano i ricercatori del Harvard School of Public Health a Boston, che mettono in guardia i pericoli della ”vita da orso” per la salute. Lo studio ha coinvolto 3.267 uomini e donne sui 60 anni, in tutti gli Stati Uniti, già arruolati nel Framingham Heart Study. L’équipe li ha sottoposti a controlli periodici fra il 1998 e il 2001, misurando la concentrazione nel sangue di quattro marcatori d’infiammazione, inclusa l’interleuchina 6. I volontari hanno raccontato anche il loro privato, il numero di amici o parenti con cui si confidavano, se erano sposati, se appartenevano a gruppi religiosi o di altro tipo e ne condividevano le iniziative. Alla loro vita privata è stato dato un voto, da 4 a 1, che equivaleva all’isolamento. I maschi meno compagnoni avevano livelli più alti di interleuchina 6, spia di un processo infiammatorio in corso, che a sua volta può favorire la comparsa di placche aterosclerotiche. Nessuna differenza, invece, è stata riscontrata per le donne.