MACCHINA DEL TEMPO LUGLIO 2005, 26 settembre 2005
La guerra degli italiani. Nuovi documenti sembrano smentire il mito del ”bravo soldato italiano” in guerra
La guerra degli italiani. Nuovi documenti sembrano smentire il mito del ”bravo soldato italiano” in guerra. Ne parla Costantino Di Sante nel suo Italiani senza onore (Ombre Corte, 18 euro), dedicato ai crimini commessi dai nostri soldati in Jugoslavia durante l’occupazione, in qualche caso non meno feroci di quelli nazisti. Il libro sottolinea anche come nessuno degli italiani denunciati per crimini di guerra (750 dalla Jugoslavia, 180 dalla Grecia e 140 dall’Albania) fu mai consegnato alle autorità straniere né processato in Italia, anche grazie al decisivo intervento del ministero degli Affari esteri, d’intesa con l’allora ministero della Guerra (ora della Difesa) e con la Presidenza del Consiglio. Lo storico tedesco Thomas Schlemmer ha invece affermato come sia scorretto ridurre i soldati italiani impegnati nella campagna di Russia a mere «vittime di una classe dirigente fascista incapace e irresponsabile, delle vendette dei tedeschi e dell’equipaggiamento inadatto ad affrontare l’inverno». Lettere ancora inedite, i rapporti degli Uffici di censura e documenti dell’esercito tedesco mostrano come, soprattutto all’inizio dell’occupazione, una forte componente anticomunista e antisemita fu alla base di violenze contro i civili e i prigionieri di guerra.