MACCHINA DEL TEMPO luglio 2005, 23 settembre 2005
I segreti del cratere. Stanno prendendo piede gli studi sui crateri provocati dai meteoriti sulla superficie terrestre, in grado di rivelare informazioni preziose
I segreti del cratere. Stanno prendendo piede gli studi sui crateri provocati dai meteoriti sulla superficie terrestre, in grado di rivelare informazioni preziose. Dopo uno studio dell’Università di Tucson presentato da Nature, sono state infatti riviste le conclusioni sul Meteor Crater, il più famoso cratere terrestre (largo quasi 2000 metri e profondo 170) provocato dal Canyon Diablo, un meteorite del diametro di 40 metri. La constatazione che nell’impatto si era fusa solo una parte del materiale ha portato, dopo una simulazione al computer, ad affermare che il meteorite non si è schiantato sul nostro pianeta alla velocità di 25 chilometri al secondo, come si immaginava, ma ”solo” a 12 chilometri al secondo. A frenarne la corsa è stata l’atmosfera, che ha sbriciolato la parte esterna del blocco, consentendo il passaggio solo a un nucleo pari alla metà delle dimensioni originarie, che schiantandosi ha comunque prodotto un’energia pari a 150 bombe di Hiroshima.