MACCHINA DEL TEMPO luglio 2005, 23 settembre 2005
La palma di cocco è originaria dell’Asia, per la precisione dell’arcipelago della Malesia. Da lì le sue noci, portate un po’ dalle correnti marine e un po’ dall’uomo, approdarono sulle coste degli altri paesi tropicali, dove si diffusero con la fama di ”frutti sacri”per la forma simile al nostro cranio: in India, anticamente, le noci di cocco erano offerte in sacrificio agli dei al posto delle teste umane
La palma di cocco è originaria dell’Asia, per la precisione dell’arcipelago della Malesia. Da lì le sue noci, portate un po’ dalle correnti marine e un po’ dall’uomo, approdarono sulle coste degli altri paesi tropicali, dove si diffusero con la fama di ”frutti sacri”per la forma simile al nostro cranio: in India, anticamente, le noci di cocco erano offerte in sacrificio agli dei al posto delle teste umane. Nella medicina tradizionale indiana e nepalese la corteccia del tronco del cocco, bruciata, veniva utilizzata come antisettico. I fiori hanno proprietà astringenti e il loro succo viene prescritto nella gonorrea. La radice viene usata come diuretico, nei disturbi epatici e nella dissenteria e sempre in India, per ottenere una pelle soffice e mantenere i capelli neri e vellutati, le donne usano massaggiarsi con l’olio di cocco. La Palma da cocco (Cocos nucifera), della famiglia delle Arecaceae (Palmae), è una pianta molto longeva, che può arrivare a oltre cento anni di vita. Ha un tronco alto venti-trenta metri, con corteccia levigata e grigia. Le foglie, lunghe da quattro a sei metri, sono composte da foglioline lineari-lanceolate, più o meno ricurve, rigide, di color verde brillante. Ogni palma produce dalle cinque alle dieci noci, ognuna delle quali arriva a pesare fino a due chili. La polpa di cocco è ricca di potassio, proteine e carboidrati ed è molto nutriente: un etto di polpa fresca fornisce ben 360 calorie! All’interno della noce c’è un liquido acquoso, dolciastro, tanto più abbondante quanto meno la noce è matura: il processo di maturazione, infatti, consiste nella trasformazione del liquido in polpa (questo liquido non va confuso con quello chiamato ”latte di cocco”, che si ottiene grattugiando la polpa e poi schiacciandola).