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 2005  settembre 22 Giovedì calendario

Platzeck Matthias

• Nato a Potsdam (Germania) il 29 dicembre 1953. Politico. Socialdemocratico. «[...] premier del Brandeburgo e forse il più interessante dei nuovi capi socialdemocratrici [...]» (Paolo Valentino, ”Corriere della Sera” 22/9/2005). «[...] ha detto due volte ”no” a Schroeder che lo voleva ministro [...] ma ha detto ”sì” al partito, se gli ha chiesto di fare il presidente. In realtà stava bene dov’era - a Potsdam a fare il ministro-presidente del Brandeburgo - ma, ha spiegato, ”non mi sono mai tirato indietro davanti alle responsabilità”. [...] è un ingegnere biomedico [...] che ha cominciato la sua carriera politica dopo la caduta del Muro entrando nei Verdi e diventando rapidamente ministro regionale per l’Ambiente. Poi [...] il passaggio nella Spd. Ha il tocco felice, gli riesce tutto ciò che fa: sa dire verità scomode senza perdere popolarità, ha sostenuto le riforme volute dal governo rossoverde senza rinunciare a criticarle, sa tenere insieme una Grande Coalizione con la Cdu e gestire i momenti drammatici, come dimostrò già nell’alluvione dell’Oder del 1997. sempre più influente, ma non scalpita per salire [...]» (’La Stampa” 2/11/2005). «Ha [...] sei mesi più di lei. Ha frequentato una Facoltà scientifica, come lei. Ha un nonno pastore evangelico, come il padre di lei. divorziato, come lei. cresciuto nella Ddr, parla russo, non ama gli ex comunisti della Pds: esattamente come lei. [...] è stato chiamato a salvare uno dei due grandi partiti popolari della Germania occidentale, come [...] Lui è Matthias Platzeck [...] presidente Spd. Lei è Angela Merkel [...] cancelliera della Repubblica federale. I due politici più potenti della Germania sono degli outsider orientali in quei partiti occidentali che, dopo aver incarnato per decenni l’essenza del capitalismo tedesco - Stato sociale e capitalismo renano - ora sono in affanno di voti e di idee. E si affidano alle energie fresche di chi, come dicevano già i conservatori negli Anni 90, è in vantaggio perchè ha vissuto una rivoluzione in più. Tra lei e lui c’è però una differenza fondamentale: Platzeck era attivo contro il regime comunista già prima della caduta del Muro, Merkel ha scoperto la politica solo quando non è stata più pericolosa. Lui non deve condannare a tutti i costi la Ddr. E infatti parla con rispetto dei grandi ospedali policlinici o della scuola unitaria e dice: ”Non minimizzo la repressione, ma bisogna guardare più da vicino cos’è stato effettivamente quel regime”. Matthias Platzeck ha il dono di suscitare simpatie. Non è un uomo bello ma ha una carica umana e una vitalità che lo fanno sembrare un bell’uomo. intelligente ma non è un intellettuale: suo padre era medico, lui è un bioingegnere, un ambientalista, un ex ministro regionale dell’Ecologia. Ascolta, capisce, condivide, poi però decide senza sentimentalismi. ” un uomo pragmatico, affatto ideologico, che vuole fare politica per la gente”, dice il suo ministro degli Interni (Cdu), Joerg Schoenborg. E il ministro-presidente (Cdu) della Turingia, Dieter Althaus: ”Con lui si lavora collegialmente e fiduciosamente. dinamico, flessibile, portato ai compromessi”. I complimenti dal campo avverso non sono veleno per la popolarità di Platzeck: sono un riconoscimento della sua leadership. riuscito a trovare un equilibrio tra la voglia del cambiamento e la paura che la gente ne ha, soprattutto quando viene toccata direttamente. La Spd ha scelto di affidarsi a lui - che [...] non ha nulla del funzionario - per una ragione precisa: ha vinto una sfida elettorale che sembrava impossibile, smentendo la leggenda che vuole la Pds unico interprete degli umori e dei desideri della gente dell’Est. [...] nel pieno delle polemiche per la riforma del mercato del lavoro, ha battuto gli ex comunisti che i sondaggi davano vincenti. Ha perso voti, ma ne ha salvati quanti bastavano per allearsi con la Cdu e continuare a governare il Brandeburgo. In tutti i comizi ha ripetuto lo stesso concetto: dalla caduta del muro abbiamo fatto molto, ma il futuro non sarà meno difficile. La gente ha premiato la sua onestà. La ricetta funzionerà anche all’Ovest? Platzeck vive a Potsdam, la capitale del Brandeburgo di cui è stato sindaco per un paio d’anni prima di essere eletto, nel 2000, ministro-presidente. Lo definiscono ”un pesce grande in uno stagno piccolo”: non ha mai rivelato le sue ambizioni, ha sempre aspettato di essere chiamato. E anche in quei casi, ha detto dei no: come a Schroeder, che [...] gli aveva proposto il Ministero degli Esteri o dei Trasporti nel futuro governo di coalizione. Ha detto invece sì alla presidenza Spd, anche se per l’Ovest è uno sconosciuto. Com’era Merkel quando il cancelliere Kohl la scelse come suo segretario generale. Eppure potrebbero essere proprio i due ”Ossi” della generazione ’89 a risolvere i problemi lasciati dai ”Wessi” della generazione ’68. Realizzando la politica dell’Ovest filtrata attraverso le loro esperienze dell’Est. E buttando giù quel muro mentale che ancora separa le due Germanie e rende incompiuta la riunificazione» (Marina Verna, ”La Stampa” 5/11/2005).