22 settembre 2005
Tags : Felicity. Huffman
Huffman Felicity
• Nata a Bedford (Stati Uniti) il 9 dicembre 1962. Attrice. Nota soprattutto come la Lynette di Desperate Housewives. «[...] la più mamma e perbenista (ma con zone oscure) delle ”Casalinghe disperate” [...] risultata in un sondaggio di ”People” la casalinga più amata dal pubblico, vincitrice dell’Emmy [...] felicemente sposata con il grande attore William H. Macy, già suo maestro a teatro [...]» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 22/9/2005). «[...] aveva detto basta, troppo tempo a cercare l’occasione giusta, a inseguire il sogno di trasformare il mestiere di attrice da hobby a professione. E aveva iniziato a pensare seriamente di iscriversi a un corso di estetista e di ricominciare daccapo, di mettersi a fare qualcosa nella vita stato magari meno eccitante ma un po’ più sicuro. E imvece per Felicity Huffman è arrivata la svolta. Prima è venuto Casalinghe Disperate, la telefonata dal suo creatore, Marc Cherry, che le proponeva la parte di Lynette nel telequartiere di Wisteria Lane, accanto a Marcia Cross, Teri Hatcher e Eva Longoria. La Huffman ne aveva già fatte tante, di serie pilota finite nel nulla e si era convinta che la sua presenza fosse una specie di bacio della morte e dunque anche Casalinghe Disperate sarebbe stato un flop. diventato invece il più grande telesuccesso di questo primo scorcio di secolo in cui le serie sembrano avere perso il favore del pubblico. Non è finita. Poco dopo la telefonata per Casalinghe Disperate ne è arrivata una seconda da Duncan Tucker, che le ha proposto un film è un uomo che vuole operarsi per diventare donna. ”Sono una donna che recita la parte di un uomo che diventa una donna”, spiega la Huffman. Un ruolo rischioso, in un film a bassissimo budget. Ma [...] la Huffman ha [...] vinto un Golden Globe [...] ”[...] ho passato anni di rifiuti e a sentirmi ripetere che non potevo avere la parte perchè sì, ero brava, ma non ero abbastanza bella e magra. E li capivo, mi guardo allo specchio e mi vedo come un uccellino senza labbra, non ho mai aspirato ad essere la bonazza del mese. Voglio essere un’attrice e adesso ho avuto finalmente la possibilità di farlo e di essere anche seguita. Sono felice e amo questo mestiere perchè mi offre la possibilità di entrare nei panni di altri e di imparare [...] Il successo di Casalinghe ha sorpreso anche me, anche perchè la mia presenza in una serie ha spesso comportato la sua morte prematura. Il merito è di Cherry, il creatore dello show, che ha saputo prendere la famiglia americana e riderci sopra, fare una critica sociale senza spaventare la gente. Uno show in cui si riconoscono tutti: repubblicani e democratici, gay e etero, chi sta a Manhattan, chi vive nell’America profonda e, da quanto sento, anche chi abita in Italia”» (Lorenzo Soria, ”La Stampa” 12/2/2006).