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 2005  settembre 21 Mercoledì calendario

Al tempo dei romani la fragola, nota per la sua fragranza col nome di fragaria, era sempre presente nelle feste in onore di Adone, alla morte del quale, vuole la leggenda, Venere pianse lacrime che giunte a terra si trasformarono in rosse fragole

Al tempo dei romani la fragola, nota per la sua fragranza col nome di fragaria, era sempre presente nelle feste in onore di Adone, alla morte del quale, vuole la leggenda, Venere pianse lacrime che giunte a terra si trasformarono in rosse fragole. Virgilio battezzò la fragola ”nascentia fragra”, avvertendo però i fanciulli di raccoglierla guardandosi dai serpenti. Nel Medioevo la fragola si chiamava ”frutto cuore” e veniva consigliata come rimedio per alleviare le pene d’amore. Nel XVII secolo Shakespeare, che ne era assai ghiotto, la definì ”cibo da fate”. Nel 1623 arrivò in Francia la Fragaria virginiana dell’America del Nord, con frutti molto più grossi di quelli europei; nel 1712 venne importata la Fragaria chiloensis del Cile, anch’essa con frutti molto grandi. Iniziarono così le prime ibridazioni dalle quali sono nate le fragole che ancor oggi deliziano i nostri palati. La fragola appartiene alla famiglia delle rosacee, ama il clima temperato e una esposizione non molto soleggiata. Ogni pianta, alta 15-20 cm, con fiori bianchi a cinque petali, può espandersi per un diametro di 30 centimetri. In Europa se ne conoscono tre specie spontanee diverse: vesca, moscata e viridis. La prima, la più diffusa, ha un arbusto che raggiunge 10-30 cm d’altezza. Le foglie, con margini dentati, sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e grigio argento su quella inferiore. I fiori, riuniti in numero di 5-8, hanno petali bianchi con numerosi stami. I fusti striscianti (stoloni) emettono radichette