Varie, 21 settembre 2005
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Terlizzi Christian
• Roma 25 novembre 1979. Calciatore. Della Sampdoria. Ha giocato in A anche col Palermo • «[...] ha dovuto attendere 2 anni. Due campionati di tribolazioni, 12 presenze il primo anno e 15 [...] Quando arrivò, prelevato dal Cesena ”era forte [...] – racconta Claudio Bordon, uno dei preparatori atletici del Palermo, che c’era già allora – e con Baldini si era guadagnato subito il posto di titolare. Poi a Venezia si fece male proprio a quella stessa gamba sinistra che si era rotta in mille pezzi molti anni prima mettendo addirittura a rischio la sua carriera. Rimase fuori un bel pezzo, anche con Guidolin che venne a sostituire Baldini. Ma le sue qualità erano già eccelse [...] Aveva solo bisogno di essere un po’ disciplinato”. [...] entrò quasi subito in rotta di collisione con Guidolin. Il tecnico cercava di inquadrarlo ma non fu semplice e per buona parte del campionatoTerlizzi rimase fuori a guardare i compagni giocare. Per questa ragione il presidenteZamparini, che in questo giocatore ha sempre creduto, ebbe qualche frizione con Guidolin. Il tecnico di Castelfranco Veneto a fatica e con pazienza riuscì infine a recuperarlo, almeno in parte. Il resto del compito lo ha svoltomolto bene Del Neri [...] ”Christian mi ricorda un altro difensore che ho avuto quando allenavo il Novara [...] Paladin, alto, non molto veloce come passo, ma di rendimento sicuro. [...]”. Terlizzi incarna la figura deldifensore moderno. Sia per le qualità atletiche e tecniche del marcatore insuperabile, che per la capacità di proiettarsi pericolosamente nell’area avversaria. Non solo per colpire di testa sui calci piazzati. [...] ” un calciatore che fa leva soprattutto sulla stazza fisica – commenta il preparatore atletico Ugo Maranza portato a Palermo da Del Neri – che ha bisogno per questo di un costante lavoro personalizzato. Nonostante l’elevata statura e la mole non indifferente Christian è dotato di una buona rapidità. Intesa come accelerazione nei 10-15 metri il che lo avvantaggio quando si trova di fronte un piccoletto. La sua bravura nel gioco aereo inoltre non si basa solo sulla forza esplosiva, cioè sull’elevazione da terra, ma anche sulla capacità di coordinazione in tempo di volo come si dice in gergo. Ovvero ha la capacità di saltare e colpire di testa indirizzando la sfera proprio dove vuole lui. Risponde all’identikit del difensore del futuro che deve avere altezza, accelerazione e gioco aereo”. [...]» (Francesco Caruso, ”La Gazzetta dello Sport” 21/9/2005).