Varie, 21 settembre 2005
STEINBRCK
STEINBRCK Peer Amburgo (Germania) 10 gennaio 1947. Politico. Della Spd. «[...] è un avvocato cresciuto politicamente nello Schleswig-Holstein [...] A Düsseldorf è arrivato solo nel ’98, come ministro dell’Economia di Wolfgang Clement. Che, quando fu chiamato a Berlino da Schroeder dopo la vittoria del 2002, gli propose di prendere il suo posto. ”Avevo 24 ore di tempo per pensarci, ho deciso in 5 minuti”, ha raccontato [...] La velocità di decisione l’ha coltivata con gli scacchi. Una storia che gli piace raccontare è quella della nonna danese, che a 6 anni gli ha insegnato le regole, ma non l’ha mai fatto vincere. Neppure una patta, gli regalava. ”Quando a 13 anni l’ho battuta per la prima volta, è stato un successo vero. Ho capito il mio valore. Niente ha fatto bene alla mia autoconsapevolezza quanto quella vittoria”. La figura politica di riferimento di Steinbrück è l’ex cancelliere Helmut Schmidt, il che è singolare in un partito dove è obbligatorio amare Willy Brandt e ancor più in una regione come il rosso Nord-RenoWestalia, per 20 anni regno di Johannes Rau. Steinbrück appartiene alla categoria di quelli che pensano non con la pancia ma con il cervello, come Schimidt. Una questione di carattere, ma anche di metodo, che lo porta a cercare la risposta più adeguata ai problemi del nostro tempo. Oggi non serve più il modello politico del padre generoso. Serve un manager della politica, che a mente lucida sa prendere decisioni anche impopolari e portarne le conseguenze. Un uomo capace di resistere alle pressioni, saldo nella sua rotta. Schmidt, congratulandosi dopo la chiamata a ministro-presidente, gli aveva dato un solo consiglio: ”Devi essere fermo”. Steinbrück l’ha ascoltato e ha subito pagato le sue scelte [...] i cittadini l’hanno mandato a casa. Ma rimane uomo popolare e stimato: per la sua competenza e la volontà di lottare, l’autenticità e l’eloquenza. Ha un umorismo sottile, ironico e autoironico, indispensabile per ottenere consenso tra gli amabili renani, i tedeschi con il più grande Carnevale della Germania. [...]» (Marina Verna, ”La Stampa” 21/9/2005).