MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2005, 20 settembre 2005
Anatomia. La medicina ha sempre avuto bisogno di cadaveri, da sezionare e studiare. A Londra, negli anni Trenta dell’Ottocento, un cadavere in buono stato rendeva a chi lo portava in ospedale dieci sterline, quattro volte la paga di un apprendista operaio
Anatomia. La medicina ha sempre avuto bisogno di cadaveri, da sezionare e studiare. A Londra, negli anni Trenta dell’Ottocento, un cadavere in buono stato rendeva a chi lo portava in ospedale dieci sterline, quattro volte la paga di un apprendista operaio. Chi erano questi venditori? Gente ai margini della malavita, che rubava le salme dalle tombe e che, qualche volta, arrivava persino a uccidere. Sulle vicende di questi individui ha pubblicato un libro la giornalista inglese Sarah Wise, esperta del periodo vittoriano: ”The Italian Boy, murder and grave robbery in 1830’s London” (Il ragazzo italiano, assassini e furti nelle tombe nella Londra del 1830). Vi si racconta la storia di Carlo Ferrari, piemontese di 14 anni, che mendicava intorno al Covent Garden. Fu ucciso dalla banda di un certo John Bishop, che poi si presentò con il cadavere ai medici del King’s College. Il corpo, però, era ancora caldo, cosicché i dottori chiamarono la polizia. Bishop e i suoi due complici furono arrestati e impiccati un mese dopo. I loro resti, staccati dalla forca, furono in seguito consegnati proprio agli stessi anatomopatologi, per consentirne le esercitazioni.