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 2004  dicembre 13 Lunedì calendario

Cellulari col Corano. Le multinazionali di prodotti tecnologici, in cerca di nuovi consumatori, stanno ingaggiando etnografi e psicologi che suggeriscano come adattare la merce alle esigenze dei popoli del Terzo Mondo

Cellulari col Corano. Le multinazionali di prodotti tecnologici, in cerca di nuovi consumatori, stanno ingaggiando etnografi e psicologi che suggeriscano come adattare la merce alle esigenze dei popoli del Terzo Mondo. Attualmente le aziende hanno come mercato di riferimento il miliardo di persone con un reddito annuo superiore ai 10 mila dollari (di questi, oltre 800 milioni sono concentrati in Usa, Europa e Giappone). Ma nei prossimi dieci anni si prevede che raggiungeranno questo reddito altri 900 milioni di individui: cinesi e indiani innanzitutto e poi brasiliani, russi, sudafricani, turchi, malesi e indonesiani. Alcuni si sono già attrezzati, ad esempio la Hewlett Packard: per smerciare le sue macchine fotografiche digitali nelle campagne indiane,dove spesso non c’è l’elettricità, le ha dotate di batterie alimentate da pannelli solari. La Nokia, per paesi come Perù e Tailandia dove i canali di trasmissione sono piuttosto limitati, ha ideato la tecnologia ”Smart radio” che dimezza il numero di segnali necessari per attivare una comunicazione. Altre ditte producono per i paesi musulmani telefoni cellulari che hanno il Corano in memoria, segnalano l’ora della preghiera e hanno la bussola che aiuta a trovare la direzione della Mecca. L’Intel, gigante mondiale del microchip, s’era accorta che i cinesi anche benestanti non compravano volentieri computer ma non capiva perché. Così ha spedito in Cina, per tre anni, l’etnologa Genevieve Bell. La studiosa, vivendo con oltre cento famiglie, ha scoperto che i genitori temono che i videogiochi distraggano i figli dal complicato studio della loro lingua. E l’azienda ha subito creato un computer dove i ragazzi possono aprire soltanto aree di ricerca legate a materie scolastiche.