Giusi Fasano, Corriere della Sera, giovedì 22 novembre, 20 settembre 2005
La cavalla di Garibaldi. Il nostro Ente per la protezione degli animali venne fondato addirittura da Garibaldi
La cavalla di Garibaldi. Il nostro Ente per la protezione degli animali venne fondato addirittura da Garibaldi. L’Eroe amava a tal punto la sua cavalla Marsala da istituire una ”Società contro il maltrattamento degli animali”. Da questo discese poi l’Enpa. Quanto a Marsala, era bianca, «mite e coraggiosa in battaglia» e gli faceva compagnia dall’11 maggio 1860, quando il marchese Sebastiano Giacalone Angileri si presentò sulla spiaggia marsalese (siamo nell’epopea dei Mille) tenendola per le briglie: «Generale, questo dono è per voi». Lui le salì in groppa e si avviò verso Palermo. Da allora i due divennero inseparabili. Garibaldi s’affannò a far crescere per lei l’erba fresca a Caprera, senza però riuscirci (a Caprera fa troppo caldo). Dovette così accontentarsi del fieno in arrivo dal continente. Disperazione quando la cavalla morì: sulla sua lapide, nel giardino di casa, l’Eroe fece incidere: «Qui giace la Marsala che portò Garibaldi in Palermo nel 1860. Morta il 5 settembre 1876, di anni 30». Ora quella scritta non si legge quasi più, la tomba di Marsala, a pochi metri da quella del leggendario comandante, soccombe agli attacchi del tempo. Tutt’attorno rovi, rifiuti, erbacce, acqua stagnante. Anita, la pronipote di Garibaldi, ha chiesto aiuto: «Non lasciamo sgretolare questo pezzetto di storia». I primi cinquemila euro per ristrutturare la tomba sono arrivati proprio dall’Enpa.