Stefano Rodi, Corriere della Sera, 15 novembre 2004, 15 novembre 2004
Montagna. Tre italiani hanno aperto una nuova via sul fronte est del Cerro Torre, la ”montagna maledetta” della Patagonia, in Argentina, dove nel 1959 morì l’alpinista Tony Egger
Montagna. Tre italiani hanno aperto una nuova via sul fronte est del Cerro Torre, la ”montagna maledetta” della Patagonia, in Argentina, dove nel 1959 morì l’alpinista Tony Egger. Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami e Giacomo Rossetti sono arrivati in cima, a 3.128 metri, e poi hanno scalato anche il ”fungo”, una propaggine di ghiaccio che si allunga dalla cima. Il vento, che soffia spesso a oltre cento chilometri l’ora, modifica in continuazione questo cappello gelato: la sua altezza varia dai 30 ai 100 metri. I tre sono partiti il 5 novembre 2004 dal campo base di El Chalten, a 650 metri. Con l’aiuto di alcuni cavalli hanno trasportato tutto il materiale 300 metri più in alto. Da lì, in tre hanno portato a spalla 300 chili di bagaglio. Negli zaini, fra le altre cose, 400 metri di corde, 100 chiodi, 2 tende da parete, 120 pasti liofilizzati.