Sebastiano Vassali, "Corriere della Sera" 29/10/2004, 29 ottobre 2004
Boom e sboom. «La casa editrice Zanichelli ci vizia. Ogni anno ci dà una nuova edizione, riveduta e aggiornata, del Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, con le parole nuove che sono entrate a far parte dell’uso
Boom e sboom. «La casa editrice Zanichelli ci vizia. Ogni anno ci dà una nuova edizione, riveduta e aggiornata, del Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, con le parole nuove che sono entrate a far parte dell’uso. Una lingua è anche questo: un porto di mare, dove le parole vengono e vanno. Le due voci che ho cercato per prime, quando ho avuto in mano lo Zingarelli 2005, sono state ”boom” e ”sboom”. La parola ”boom” («Periodo di intenso sviluppo economico») è registrata dal 1931, ma diventò popolare negli anni Cinquanta del secolo scorso, quando nacque l’Italia moderna: quella degli elettrodomestici, delle ”utilitarie” («Piccola automobile di basso costo d’acquisto e di esercizio»), dei supermercati, del ”consumismo”, eccetera. La parola ”sboom” («Improvvisa e rapida inversione di tendenza di un fenomeno o di una moda, di una positiva congiuntura economica o demografica») è registrata dal 1965 ma è più che mai attuale e il fenomeno che indica è meno rapido e improvviso di quanto dica il vocabolario: se è vero, come è vero, che il pneumatico del ”boom” ci ha messo quarant’anni a sgonfiarsi. L’Italia dello ”sboom” non è quella del 1965, anno in cui nacque la parola: è l’Italia di oggi»