MACCHINA DEL TEMPO DICEMBRE 2004, 16 settembre 2005
La nuova crema al peperoncino Oltre ai presunti poteri afrodisiaci, il peperoncino potrebbe avere un concreto effetto antidolorifico, se servito ”in crema”
La nuova crema al peperoncino Oltre ai presunti poteri afrodisiaci, il peperoncino potrebbe avere un concreto effetto antidolorifico, se servito ”in crema”. Infatti, le creme a base di capsicina, quella sostanza che conferisce il tipico sapore piccante al peperoncino, si rivelano di grande aiuto ai pazienti che lamentano dolore cronico di tipo neuropatico o muscoloscheletrico. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Oxford sul ’British Medical Journal”. Sia sulla lingua sia sulla pelle, la capsicina conserva comunque il suo noto potere bruciante. Ma, dopo il bruciore, le creme a uso topico cominciano a sortire il loro effetto calmante, riducendo la sensibilità dell’area trattata. Secondo la ricerca, il peperoncino in crema funziona nella metà dei pazienti, nei quali si allevia il dolore del 50 per cento. Gli scarti dell’uva conservano i cibi Dell’uva non si butta niente: anche quello che resta dopo la vinificazione, infatti, può diventare una potente arma per proteggere il cibo dai batteri. A scoprirlo, alcuni ricercatori dell’Erciyes University e della Suleyman Demirel University, in Turchia. Polpa, pelle, semi e piccioli avanzati contengono sostanze in grado di distruggere microrganismi come l’Escherichia Coli e lo Stafilococco Aureo. Gli estratti dei resti dell’uva potrebbero essere addizionati al cibo per impedirne, in modo naturale, il deterioramento.