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 2005  settembre 16 Venerdì calendario

Wise Robert

• Winchester (Stati Uniti) 14 settembre 1910, Los Angeles (Stati Uniti) 15 settembre 2005. Regista. Oscar per Wesr Side Story (1961) e The Sound of Music (Tutti insieme appassionatamente, 1965), nomination per I Want to Live! (1958) e per il montaggio di Citizen Kane (Quarto potere, 1941). «[...] dopo aver studiato giornalismo e recitato per alcune piccole compagnie teatrali, Robert Wise fu assunto dalla RKO prima come tecnico del suono e poi come montatore. Lavora per Orson Welles al film Quarto potere (1941) e dal 1944 (anno in cui prese il posto di G. von Fritsch nel film Il giardino delle streghe) passò, con professionalità ed eclettismo, da un genere all’altro, dall’horror alla fantascienza, dal western al poliziesco. Lasciò il segno in due opere d’ambiente pugilistico: Stasera ho vinto anch’io (1949, premio della critica al Festival di Cannes) che trattava con particolare vigore del dramma dei perdenti, e Lassù qualcuno mi ama (1956), su un campione di successo (interpretato magnificamente da Paul Newman [...]), ed in due film di indagine sociali: La sete del potere (1954) sulla lotta in un consiglio d’amministrazione di una società di alta finanza, e Non voglio morire (1958), decisa presa di posizione contro la pena di morte. Il nome di Robert Wise è però legato soprattutto a due musical: West Side Story (1961, realizzato in collaborazione con il coreografo Jerome Robbins e con l’ausilio della partitura originale realizzata da Leonard Bernstein), che vinse dieci Oscar su undici nomination (Wise vinse quello per la miglior regia), e Tutti insieme appassionatamente (1965, titolo originale The sound of music), vincitore di due Oscar, per la miglior regia e per il miglior film. Nel primo musical Wise ebbe la capacità di trasporre sulla pellicola la freschezza dell’opera teatrale, mantenendo anche l’originaria storia d’amore e i contrasti tra americani e immigrati portoricani del West Side newyorchese, dirigendo il film in maniera superba, realizzando rapidi e ariosi movimenti di macchina. Il secondo musical invece è stato campione di incassi per molti anni nella storia del cinema statunitense, superando addirittura il pluripremiato Via col vento. Nato da un musical di Rodgers e Hammerstein, girato a Salisburgo, il film conferma soprattutto le doti recitative e canore di Julie Andrews. Tra gli altri lavori di Wise vanno ricordati Gli invasatiù (1963), Andromeda (1971, da un romanzo di Michael Crichton), il dramma storico Hindenburg (1975), Star Trek (1979, adattamento per il grande schermo dalla ben più famosa serie televisiva) ed il musical Combat Dance - A colpi di musica (1989). L’ultimo titolo della carriera di Wise, Luci nel cuore, risale al 2000 ed è la storia di amicizia tra un anziano bottegaio e un ragazzino. Negli ultimi decenni si è occupato di documentari, supervisioni e produzione» (s. n., ”La Stampa” 16/9/2005). «[...] Una lunga, lunghissima, carriera che ha attraversato tutti i generi canonici di Hollywood: dramma, musical, fantascienza, western, poliziesco, sentimentale, avventuroso. Non a caso a Robert Wise era stata appiccicata addosso l’etichetta di eclettico, una parola che lo infastidiva. ”Un regista” aveva replicato ”deve essere in grado di affrontare con successo tutti i tipi di cinema perché il pubblico ha gusti vari e bisogna saperli soddisfare tutti”. E il grande successo, tra i quaranta titoli della sua filmografia, lo aveva raggiunto ripetutamente. Soprattutto con i due musical ai quali il suo nome è particolarmente legato, West side story e Tutti insieme appassionatamente, entrambi premiati con l’Oscar, il primo (coroegrafie di Jerome Robbins, musiche di Leonard Bernstein) ne ha rastrellati ben dieci e il secondo, anche se giudicato dalla critica troppo sdolcinato, è diventato nel tempo campione di incassi superando addirittura il leggendario Via col vento. [...] aveva cominciato giovanissimo, negli anni Trenta, a lavorare nel cinema come montatore. Proprio nel montaggio aveva collaborato con Orson Welles in Quarto potere e L’orgoglio degli Amberson. E di Welles - nonostante i tagli drastici, imposti dalla produzione, che proprio lui aveva fatto stravolgendo L’orgoglio degli Amberson - era rimasto amico. ”Un uomo che sapeva essere seducente e insopportabile” così aveva definito l’autore di Quarto potere ”in una parola: un genio”. Aveva esordito nella regia nel 1944 con un horror, Il giardino delle streghe, mentre il suo ultimo film, realizzato nel 2000 quando aveva 86 anni, è Luci nel cuore, storia sentimentale dell’incontro tra un bottegaio ebreo e uno scontroso ragazzino di Harlem. Negli oltre cinquant’anni tra queste due date si allinea una serie di titoli che vanno dai film di serie B a lavori di grande impatto emotivo. Nel suo consumato mestiere, ligio ai dettami di Hollywood, Robert Wise aveva comunque sempre conservato uno sguardo critico sulla società americana. ”Gli emarginati mi interessano di più” aveva risposto a chi gli chiedeva come mai i protagonisti delle sue storie fossero spesso degli outsider: pugili falliti, portoricani o oscuri cowboy. Due bei film hanno come tema il pugilato, Stasera ho vinto anch’io del 1949 e Lassù qualcuno mi ama del 1956 con Paul Newman che, da giovane teppista, diventa un campione dei pesi medi. Sempre degli anni Cinquanta è il film-denuncia contro la pena di morte, Non voglio morire, con Susan Hayward premiata con l’Oscar per la sua interpretazione di una prostituta finita ingiustamente nella camera a gas e il poliziesco dai toni antirazzisti Strategia di una rapina con Harry Belafonte. La fantascienza è un altro filone a cui Wise è tornato volentieri. Da Ultimatum alla Terra del 1951, un ammonimento contro la catastrofe nucleare in piena guerra fredda, a Andromeda del 1971, dal romanzo di Michael Crichton, alla prima realizzazione per il cinema di Star Trek ispirato alla celebre serie televisiva. Nella Cinecittà degli anni d’oro, nel 1954, Wise aveva girato il suo unico film italiano, Elena di Troia, un peplum di maniera con Rossana Podestà nel ruolo dell’eroina. ”Ho bellissimi ricordi di Roma” aveva ricordato il regista ”e molte amicizie che rinnovo tornando spesso in Italia”. Ma di tutti i film dell´anziano regista il grande pubblico ricorderà Tutti insieme appassionatamente il musical con Julie Andrews, governante in una famiglia antinazista nell’Austria occupata dai tedeschi, sempre riproposto nelle feste natalizie» (Roberto Rombi, ”la Repubblica” 16/9/2005). «[...] resterà per il pubblico italiano l’autore di due musical di gran successo. Il capolavoro metropolitano West Side Story (un musical senza lieto fine!), diretto col coreografo genio Jerome Robbins (manca la terza firma, Bernstein); e il dolciastro melò anti-nazista Tutti insieme appassionatamente, best seller per femminucce di Rodgers e Hammerstein che batté gli incassi di Via col vento grazie ai sette bambini salvati sulle Alpi svizzere dalla tata Julie Andrews, che fu di nuovo nel terzo musical di Wise, Un giorno di prima mattina. La sua carriera, fatta di oltre 40 film, non si esaurisce qui. Wise ha diretto film celebri multi genere: horror (Il giardino delle streghe e il classico La jena), paranormale (l’ottimo Gli invasati, Audrey Rose), fantascienza (Andromeda da Crichton e il primo Star Trek, ma anche il preveggente e pacifista Ultimatum alla Terra). E poi western, bellici, perfino il mitologico made in Italy Elena di Troia con la Podestà e una comparsa di nome Bardot. E due film sulla boxe, k.o. in uno splendido bianco e nero: l’amaro e polemico Stasera ho vinto anch’io del ”49 con Robert Ryan, che si svolge in tempo reale dalle 21.05 alle 22.17 e il trionfalistico Lassù qualcuno mi ama, col giovane Paul Newman nei panni di Rocky Graziano. Volendo fare i conti della spesa, Wise ha portato a casa premi a Cannes e Venezia e almeno 18 Oscar, di cui dieci solo per West Side Story, musical ispirato a Romeo e Giulietta con una delle colonne sonore più canticchiate al mondo. Amava le storie dei perdenti, e la sua vita stessa è stata una storia, molto americana, quella di un self made man degli studios che diventa un regista. Nato il 10 settembre 1914 a Winchester, nell’Indiana, smise di studiare per la Grande Depressione e s’impiegò alla Rko: prima contabile, poi tecnico del suono, dal ”39 montatore, per cui ebbe nel 41-42 le occasioni della vita collaborando con Orson Welles per Quarto potere e L’orgoglio degli Amberson, nel gioco basilare dell’alternanza e dei flash back. Ma se per il primo fu un rapporto solidale, per il secondo Wise ”smontò” il film di Welles per obbedire ai capi della Rko che volevano cambiarlo. Wise, tuttofare uomo di fiducia della produzione, firmò nel ”44 il primo film, Il giardino delle streghe, gotico racconto di paura nel bosco, al posto di un collega. Aveva talento e rabbia da vendere, menava pugni e poi suonava il refrain, voleva bene ai perdenti. Nella Sete del potere racconta il cinismo dei consigli di amministrazione nella giungla industriale (con la perfida Barbara Stanwyck); in Non voglio morire (Oscar a Susan Hayward) si scaglia a ritmo del jazz che amava contro la pena di morte in un melodramma carcerario di rara efficacia; e in Strategia di una rapina con Ryan e Belafonte si occupa di gangster e razzismo, a dimostrazione della varietà di un cinema che sapeva coniugare l’impianto del grande spettacolo con temi profondi» (Maurizio Porro, ”Corriere della Sera” 16/9/2005).