tSt La Stampa 31/08/2005, pag.2 Andrea Albini, 31 agosto 2005
Il sogno della vita artificiale iniziò con un’anitra-automa. TSt La Stampa 31/08/2005. Il più celebre automa del Settecento: la famosa anitra meccanica costruita in Francia da Jacques de Vaucanson, che troviamo descritta nelle pagine dell’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert
Il sogno della vita artificiale iniziò con un’anitra-automa. TSt La Stampa 31/08/2005. Il più celebre automa del Settecento: la famosa anitra meccanica costruita in Francia da Jacques de Vaucanson, che troviamo descritta nelle pagine dell’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert. Vaucanson era rimasto affascinato dalla possibilità di creare delle "anatomie mobili" e nella sua anitra riuscì a imitare i meccanismi del mangiare, del bere e della digestione. Egli dovette molta della sua notorietà a questo automa composto da oltre mille parti, messe in funzione attraverso contrappesi nascosti. L’uccello meccanico - scrive l’Encyclopedie - allungava il collo per beccare i semi nella mano, e li inghiottiva avidamente con un movimento caratteristico del collo. Successivamente il cibo era "digerito ed espulso per le vie ordinarie". Il successo di Vaucanson nel costruire l’anitra "digerente" riuscì a entusiasmare persino uno scettico come Voltaire, ma quando si tratto di svelarne il funzionamento, il costruttore mostrò uno strano riserbo. Era solo il desiderio di conservare un segreto professionale o si trattava di altro? Il mistero fu risolto solo dopo la Rivoluzione. Nel 1805 il famoso scrittore Johann Wolfgang Goethe riscoprì in Germania l’automa ormai irrimediabilmente danneggiato. A distanza di quarant’anni l’anitra meccanica passò nelle mani di un altro costruttore di automi francese (e celebre illusionista), Jean-Eugène Robert-Houdin che scoprì i veri motivi delle reticenze di Vaucanson. Lungi da mostrare sofisticate capacità digerenti, l’automa non "metabolizzava" il cibo ingurgitato ma lo conservava in uno scompartimento nascosto, espellendo una sostanza già preparata. Vaucanson era ricorso ad un trucco ma il successo dell’anitra meccanica contribuì a far crescere l’interesse per la costruzione di automi sempre più perfezionati. Ma il frutto insperato di questo lavoro fu che per realizzare il suo falso apparato digerente, Vaucanson aveva dovuto utilizzare un tubo flessibile fatto con un nuovo materiale. Si trattava del caucciù, una sostanza elastica naturale che era stato appena scoperto da Charles Marie de la Condamine durante un’esplorazione in Sud America e che da quel momento avrebbe trovato sempre maggiori impieghi tecnologici. proprio l’opportunità di ottenere anche oggi insperate ricadute come questa a rendere più interessanti - sul breve termine - gli studi sulla Artificial Life. Andrea Albini (Università di Pavia)