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 2005  settembre 15 Giovedì calendario

Il kiwi è una vera miniera alimentare per il suo ricco contenuto di vitamina C: ben 140 milligrammi ogni 100 grammi di frutto

Il kiwi è una vera miniera alimentare per il suo ricco contenuto di vitamina C: ben 140 milligrammi ogni 100 grammi di frutto. Dissetante, rinfrescante, è anche un diuretico e un depurativo naturale. Infine contiene il 16 per cento di fibre, il 14 per cento di potassio e il 10 per cento di vitamina E. Per mantenere la sua riserva di vitamina C, facilmente degradabile al sole, il kiwi si è dotato di una buccia spessa e resistente, mentre all’interno il suo colore verde protegge ulteriormente la vitamina. Per questa sua caratteristica il kiwi è indicato per potenziare le difese immunitarie contro virus e batteri o agenti chimici. In più la pectina in esso contenuta dà un senso di sazietà, aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, contribuisce a migliorare il transito del cibo nell’intestino prevenendo la stipsi. Ma da dove viene questo concentrato di salute? Dalla Cina dove il Gran Khan apprezzava la Actinidia Deliciosa già circa 700 anni fa per il suo gusto delizioso e la polpa color smeraldo. Solo nel 1800 il resto del mondo cominciò ad apprezzarne le caratteristiche, quando un collezionista della Società Britannica Reale d’Orticultura ne spedì in patria alcuni frutti e semi. All’inizio del 1900 alcuni missionari, ritornando in Nuova Zelanda dalla Cina, ne portarono delle piantine rampicanti. Ma per vedere la prima varietà commerciale bisogna aspettare fino agli anni Cinquanta del Novecento. I neozelandesi nel 1959 lo battezzarono con il nome dell’uccello dalle piume sottili e dal lungo becco che è anche simbolo nazionale: il kiwi. In Italia la pianta è arrivata intorno al 1970 e, nelle diverse varietà, la sua coltivazione si è estesa dal Nord al Sud. L’albero può essere sia di sesso femminile sia maschile: il primo produce fiori e frutti, mentre il secondo solo fiori che servono per impollinare.