MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2004, 15 settembre 2005
La fedeltà? La stabilisce un gene tutta colpa di unico gene se una specie animale è fedele o meno alla propria compagna
La fedeltà? La stabilisce un gene tutta colpa di unico gene se una specie animale è fedele o meno alla propria compagna. A sostenerlo è un’équipe di ricercatori della Emory University di Atlanta, in Georgia (Stati Uniti), in uno studio pubblicato su ”Nature”. L’esperimento ha visto coinvolti una specie di topo campagnolo monogama, il Microtus ochrogaster, e un’altra, il Microtus pennsylvanicus, poligama, o meglio, poliginica (un maschio con un gruppo di femmine). I ricercatori hanno riscontrato una diversa produzione congenita (minore nella prima specie, maggiore nella seconda) del gene che influenza i recettori della vasopressina e della dopamina, due ormoni che hanno un ruolo importante nel comportamento sociale e sessuale. Successivamente hanno modificato soltanto quel gene riuscendo nell’impresa di far cambiare abitudini al topo infedele che è diventato monogamo. Per fare una trota ci vuole il salmone Con l’ingegneria genetica, dal salmone può nascere una trota: è quanto riportato nelle pagine della rivista ”Nature” da alcuni ricercatori giapponesi dell’Università di Scienza e Tecnologia Marina di Tokyo, che hanno sperimentato una nuova tecnica di fecondazione artificiale. Cellule germinali primordiali di trota, che non si sono ancora sviluppate in uova o spermatozoi, sono state iniettate in un giovane salmone con i cui spermatozoi, una volta diventato adulto, sono state fecondate di nuovo uova di trota. Parte della prole ottenuta in questo modo è risultata costituita da trote sane. Il metodo messo a punto dai giapponesi potrebbe rivoluzionare gli allevamenti ittici e persino far rivivere specie ormai estinte. Le scimmie non amano gli scherzi Meglio non prendere in giro le scimmie: potrebbero arrabbiarsi. Lo sostengono alcuni ricercatori dell’Università di Brisbane (Australia) secondo cui gli scimpanzé sono in grado di capire se l’uomo li sta deridendo. Uno dei ricercatori ha imitato il comportamento di uno scimpanzé maschio di 31 anni. Cassie, questo il suo nome, di rimando gesticolava come i bimbi quando si accorgono di essere imitati. Lo scimpanzé spingeva le dita attraverso le sbarre, alzava e abbassava le braccia, si strofinava il naso. Altri test hanno mostrato come i gesti di Cassie non fossero casuali: cercava, anzi, di capire se lo stavano imitando.