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 2005  settembre 15 Giovedì calendario

VON PIERER Heinrich Erlangen (Germania) 26 gennaio 1941. Manager. «[...] ex amministratore delegato Siemens [

VON PIERER Heinrich Erlangen (Germania) 26 gennaio 1941. Manager. «[...] ex amministratore delegato Siemens [...] lui, si dice, il burattinaio dell’economia tedesca. presidente del Consiglio di sorveglianza Siemens e membro di altri dieci, tra cui Deutsche Bank, von Thyssen-Krupp, Bayer, Volkswagen. Presiede la Commissione Asia-Pacifico dell’industria tedesca, è consigliere dei sindaci di Pechino e Shangai e del primo ministro francese. Bavarese, da trent’anni iscritto alla Csu ma sempre ”nel punto di congiunzione tra politica, economia e scienza”, come ha dichiarato a ”Spiegel”, è stato consulente per l’innovazione del cancelliere Schroeder, così come lo era stato di Kohl. [...]» (Marina Verna, ”La Stampa” 15/9/2005) • «L’uomo che sussurrava ai cancellieri è caduto di sella. Heinrich von Pierer, ”il buon uomo di Erlangen”, per oltre un decennio presidente operativo della Siemens, il gigante industriale bavarese, è stato costretto alle dimissioni dopo gli sconcertanti dettagli sullo scandalo dei rapporti tra l’azienda e un sindacato di disturbo creato dagli azionisti e finanziato con milioni di euro. Von Pierer [...] è uno dei dinosauri della Germania Spa. Amico personale di Helmut Kohl, nonostante la sua tessera del partito cristianosociale è stato consigliere ufficiale prima del socialista Gerhard Schroeder e poi della cristiano-democratica Angela Merkel [...] La sua uscita di scena [...] conclude il ricambio generazionale ai vertici della potente macchina economica tedesca nel momento in cui essa è tornata a generare utili, ha conquistato il primato dell’export mondiale e ha posto su nuove basi le prospettive economiche europee. La reputazione di von Pierer era talmente solida che nel 2004 il suo nome era comparso tra quello dei candidati più accreditati alla presidenza della Repubblica. Lo scandalo getta una luce cruda sulle pratiche contabili tedesche e sul modello di gestione duale delle imprese: solo quando Siemens ha dovuto seguire le regole di bilancio americane sono emerse le sue manchevolezze contabili. Non è un caso che la pietra di inciampo siano stati proprio i rapporti con i sindacati che hanno caratterizzato per decenni il modello corporativo tedesco a cominciare dalla legislazione sulla ”codeterminazione”. nel cambiamento dei rapporti tra manager e sindacati che si nasconde il segreto dell’incredibile ristrutturazione industriale tedesca degli ultimi dieci anni. Il capitolo Siemens - proprio come quello ancora aperto della Volkswagen - ne offre una lettura inquietante. Secondo la procura di Norimberga, durante la presidenza Pierer del consiglio direttivo, Siemens avrebbe finanziato occultamente con 50 milioni di euro un’organizzazione sindacale contrapposta all’IG Metall, il maggior sindacato dei metalmeccanici tedeschi, in modo da indebolirne la forza negoziale. Nella seconda metà degli anni Novanta, Siemens riuscì a rompere l’ostruzionismo dell’IG Metall alle necessarie ristrutturazioni, ponendo l’alternativa tra un allungamento dell’orario di lavoro privo di compensazione salariale o la delocalizzazione degli impianti produttivi nell’Est Europa. Il sospetto è che il clamoroso accordo - di poco anticipato da quello della Viessmann nel 1996 - sia stato agevolato dal ruolo del sindacato amico: la ”Comunità dei lavoratori di fabbrica indipendenti”. L’iniziativa di fondare il sindacato di disturbo fu presa nel 1988 dal consiglio direttivo e dai rappresentanti degli azionisti nel consiglio di sorveglianza. Questi ultimi siedono fianco a fianco con i rappresentanti del sindacato nell’organo strategico. Dall’agosto 2005, von Pierer era passato alla presidenza del consiglio di sorveglianza e da questo incarico [...] ha dovuto dimettersi, in previsione di nuove indiscrezioni sullo scandalo. La Procura di Monaco che ha messo sotto inchiesta per corruzione decine di manager del gruppo ha negato di essere in procinto di chiederne l’arresto. [...] Von Pierer, entrato nel gruppo nel ”69 nel settore legale e salito fino al vertice operativo nel 1992, viene giudicato dai collaboratori un uomo attento nei modi con una venatura paternalistica ed umana, ma anche logicamente ambizioso. Nato a Erlangen in Franconia, nel nord della Baviera, è sposato con tre figli. Il suo inizio come presidente fu timido e poco convincente. Siemens sembrava sull’orlo di una crisi definitiva, ma nel giro di alcuni anni von Pierer ha saputo dare un orientamento strategico nuovo al gruppo [...] Il gruppo che dall’engineering all’elettronica, dalle tecniche medicali all’energia, occupa circa 450mila dipendenti [...]» (Carlo Bastasin, ”La Stampa” 21/4/2007).