Errico (sic) Buonanno, ཿil manifesto 13/9/2005;, 13 settembre 2005
il manifesto, martedì 13 settembre 2005. «Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha nell’urna», cantava un tempo il poeta nel suo più sperticato elogio ai cimiteri e ai monumenti funerari: nulla di più appropriato a tempi freddi e materiali
il manifesto, martedì 13 settembre 2005. «Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha nell’urna», cantava un tempo il poeta nel suo più sperticato elogio ai cimiteri e ai monumenti funerari: nulla di più appropriato a tempi freddi e materiali. E così, consci che questa «gioia» dovrebbe essere profonda e previdente, possiamo stare ben contenti nel constatare che l’industria legata al gran passo fatale vive un costante e rigoglioso aumento di affari e di idee, dando assai lustro al made in Italy e consentendo di anno in anno slanci di humour e competenza, forte coraggio e fantasia, grandi progetti e una modernità che altri settori possono prendere ad esempio e senza dubbio già le invidiano. Senso del sacro unito a un nuovo dinamismo, quiete dotata di ogni comfort. La vecchia, trista mietitrice ci s’avvicina d’ora in ora, e non pensarci è sconveniente: a chi non vuole essere colto impreparato, la piazza offre, a Dio piacendo, un’ampia scelta. Per i romantici e gli astrofili, assicuriamo che contattando il sito www.celestis.com è già possibile spedire le proprie ceneri sulla luna. La fortunata ditta Summun di Salt Lake City offre per sessantamila dollari una mummificazione a regola d’arte seguendo l’arcano rituale dell’antico Egitto (asportazione e lavaggio degli organi vitali, settantasette giorni di immersione in sostanze conservanti e successivo bendaggio; il sarcofago faraonico è compreso nel prezzo), mentre gli amanti del lusso potranno pur sempre optare per una forma esclusiva di feticismo mortuario. La LifeGem Memorials di Chicago, società capeggiata dall’inventore Greg Herro, ha messo infatti a punto da pochi anni un procedimento che consente di trasformare i corpi cremati in raffinati gioielli: sottoponendo il carbonio contenuto nelle ceneri a un’adeguata pressione, i resti del defunto possono divenire diamanti preziosi - con tanto di certificato di qualità dell’European Gemological Laboratory - lavorati nella forma che più si desidera e incastonati poi su anelli e collier dell’inconsolabile vedova. Con prezzi che oscillano tra i quattrocento dollari per un quarto di carato ai ventiduemila per un carato intero, questa sofisticata soluzione per portare le spoglie amate sempre con voi è già accessibile in Europa: filiali della LifeGem si sono aperte nel Benelux nel 2003, in Germania nel 2004 ed entro breve approderanno anche in Italia (pregasi di visitare il sito www.lifegemeurope.com). Requiem al sintetizzatore Tempi moderni e tombe adeguate. Facendo un salto sulla pagina web www.requiescat.org, ci si può imbattere nel primo cimitero virtuale, un monumento che, a dire dei gestori, «diversamente da quelli reali, non dovrà resistere al trascorrere del tempo e potrà essere visitato facilmente dalle persone da ogni parte del mondo». Ideato dalla società napoletana Cybernet, il sito ha già contato milioni di visitatori proponendo, al suono di un requiem al sintetizzatore, decine di tombe computerizzate di personaggi famosi e gente comune. Con un colpo di mouse, l’utente può scegliere diversi tipi di fiori e di ceri da porre accanto alle lapidi di Padre Pio o di Rino Gaetano (il vostro pc intonerà allora Gianna Gianna), può lasciare messaggi a John Wayne e Lady Diana, e casualmente incappare in quelle «sepolture» assai più stranianti e certamente più amare di nonni o bambini virtualmente giacenti sulla collina del Requiescat Cemetery grazie a parenti desiderosi di rendere pubblico il proprio dolore. Anche per chi, comunque sia, aspira a loculi concreti, la tecnologia offre di certo i suoi buoni vantaggi, tutti ampiamente illustrati sul web dall’impareggiabile spazio dedicato al decesso www.thanatos.it, inesauribile fonte di bizzarrie funerarie. Contro le insidie della morte apparente e i conseguenti rischi di venir sepolti vivi, il signor August Lundquist, con brevetto numero 500.072, ha dato alla luce ad esempio il suo Allarme da Tomba, una campanella applicata sulla lapide che può essere azionata tramite un cordino direttamente dall’interno della bara: frattanto che il «morto» attende soccorsi, può tranquillamente continuare a respirare attraverso l’apposito tubo. Sulla stessa linea si colloca la Bara di Sicurezza brevettata da Romano Bousquet, presentata sul sito dell’Associazione Inventori della Svizzera Italiana e Regione Insubrica e poi proposta alla mostra dei progetti incompresi «Inventa 2000» ad Albate, dotata di speciale «sistema elettronico di controllo che permette di accertare se il presunto cadavere sia stato colpito da morte apparente (virus paralizzante al cuore)». Grazie a sensori sofisticati, viene registrato ogni eventuale movimento del mancato caro estinto «che, tramite il dispositivo elettronico, invia un segnale radio al ricevitore e un segnale luminoso in loco». Se poi davvero si dovesse trattare di dipartita definitiva, niente paura: la società americana Leif Tecnologies ha lanciato in commercio modelli di lapidi ed urne cinerarie con monitor incorporato per poter rivedere il nonno «dal vivo», appunto. Esistono a Londra bare con segreteria telefonica (ma sembra comunque che impazzi in Gran Bretagna la moda di farsi confezionare casse da morto personalizzate, da quella a forma di slitta per lo sciatore, con gli scarponi che fuoriescono dal fondo in cui inserire i piedi della salma, a quella con foggia di aquilone per meglio «volare in cielo»), mentre è già disponibile in Italia la tomba con videoregistratore: il moribondo può comodamente incidere una serie di messaggi video, dedicati ad amici e nemici, che verranno a tempo debito sistemati nella bara; chi si recherà al cimitero potrà quindi azionare il telecomando ed ascoltare quello che la buonanima non aveva mai osato dire qui in terra. Telefonino «a bordo» Tutto ciò, chiaramente, potrebbe bene apparire un poco troppo elaborato: chip e sensori male si adattano alla trascendenza della morte, e poi la pratica - a quanto pare sempre più diffusa nell’Europa dell’est - di seppellire i propri cari con il telefonino a fianco (acceso e ben caricato) potrebbe rischiare di privarci dell’agognata pace eterna. Grazie al Cielo, per gli amanti del verde e del più naturale corso dei fatti, la rivista Focus riferì tempo fa dell’invenzione di bare interamente in cartone: ecologiche al cento per cento, sono già in uso in Inghilterra dove, nei dintorni di Londra, è stato aperto il primo cimitero completamente biodegradabile, corpi e tombe all’unisono. Ma è ancora il sito di Thanatos a riferirci che la società Ergonom 79 offre in Romania bare in cartone per ovviare piuttosto al problema serissimo degli insostenibili costi dei servizi funerari negli ex paesi socialisti: con l’equivalente di venticinque euro, pagabili a rate, si può acquistare una bara fai-da-te, disponibile in tre taglie e che «può essere riposta sotto il letto e montata facilmente»; in caso di emergenza, supponiamo. E poiché la lungimiranza non è mai troppa, siamo felici di annunciare l’invenzione americana del Death Clock, comodamente ordinabile su www.deathclock.com: elegantissimo orologio da tavolo, va programmato con la vostra data di nascita e altre informazioni personali e quindi regolato su di una modalità a scelta tra «normale», «pessimista» e «radicale». Una volta completate le operazioni, questa ferale clessidra elettronica partirà con il suo implacabile conto alla rovescia che vi rivelerà, secondo medie statistiche, quanto tempo ancora vi rimane da vivere. tutto business e c’è ben poco di cui ridere, anche davanti alle legittime tecniche di marketing di cui questo, come altri settori, deve poter disporre. Franco Simoniaco, titolare di un’impresa di pompe funebri di La Spezia, ha confezionato un piccante calendario 2006 a scopi pubblicitari, con foto di ragazze in topless, solo coperte da lascivi tanga in pelle, tutte distese in casse da morto o anche abbracciate languidamente alle urne: un modo come un altro «per sdrammatizzare», afferma fiero il commerciante. Ma per chi vuole davvero informarsi su tutte le ultime novità, bisogna pure ricordare che ogni anno, in quel di Modena, si dà il via al Tanexpo, la principale esposizione di articoli funerari d’Europa riservata agli operatori del settore. In questo straordinario evento, completo e sempre assai ben allestito, tra bare termoventilate oppure adorne dell’immagine del santo venerato, c’è addirittura spazio per qualche sorpresa. Gli organizzatori hanno annunciato che per il 2006 «la manifestazione riproporrà il concorso «Vieni al Tanexpo e vinci!», con tanti fantastici premi e con un super premio assegnato per estrazione». Il successo della prima edizione del concorso nel 2004 è già stato eclatante, quando «il premio più prestigioso fu una fiammante Smart City Coupè che, guidata dalla fortunata mano di una testimonial d’eccezione, la bellissima Miriana Trevisan, prese la strada per la Puglia andando a premiare Pietro Scialpi, un operatore di Noci, in provincia di Bari. Questa volta Tanexpo 2006 metterà in palio, oltre ad altri premi cosiddetti minori, una autofunebre Mercedes-Benz cdi». Buona fortuna ai concorrenti, e lunga vita. Errico Buonanno