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 2005  settembre 13 Martedì calendario

BONDI Hermann Vienna (Austria) 1 novembre 1919, Cambridge (Gran Bretagna) 10 settembre 2005. Astronomo • «[

BONDI Hermann Vienna (Austria) 1 novembre 1919, Cambridge (Gran Bretagna) 10 settembre 2005. Astronomo • «[...] l’ultimo dei tre moschettieri che testardamente fino all’ultimo hanno combattuto contro la teoria del Big Bang sull’origine dell’universo [...] le sue eretiche dottrine con il baronetto Fred Hoyle, scomparso il 20 agosto 2001, e Thomas Gold, morto il 22 giugno 2004. Tre scienziati geniali ma estromessi dalla corrente principale della cosmologia via via che si accumulavano prove contro la loro ipotesi. Che era, e rimane, molto elegante: l’universo non ha un inizio, non ha una fine, non ha luoghi né tempi privilegiati; da qualsiasi punto lo si guardi, e in qualsiasi epoca, appare sempre uguale, pur cambiando continuamente. Come un fiume che scorre. , questo, il ”principio cosmologico perfetto”, e la teoria che ne deriva è quella dello ”stato stazionario”. O della ”creazione continua”. Sì, perché per giustificare questa visione, come nella metafora del fiume è necessaria una sorgente che fornisca sempre nuova acqua, così nell’universo di Hoyle, Bondi e Gold occorre ipotizzare una perenne creazione di nuova materia. Una ipotesi, però, che non ha nulla di miracolistico: la fisica delle particelle elementari può giustificare questa creazione, peraltro così infinitesima da non poter essere verificata con le osservazioni: il cosmo è così grande che basterebbe la formazione di un solo atomo di idrogeno ogni secolo in un volume grande come un grattacielo. Negli anni 20 del secolo scorso Edwin Hubble aveva scoperto che tutte le galassie sembrano allontanarsi l’una dall’altra: lo spazio, in sostanza, si espande, e le galassie ne rendono evidente l’espansione. In accordo con una intuizione già avuta da padre Georges Lemaitre, con le equazioni di Friedman e la cosmologia emergente dalla relatività generale di Einstein. Ma se l’universo si espande, bisogna ammettere che in un tempo lontano doveva essere molto più piccolo e, al limite, concentrato in un punto, dal quale sarebbe uscito come in una immane esplosione dello spazio- tempo.Maproprio questa puntiforme «singolarità» dello spaziotempo non convinceva i tre: e Hoyle, per irridere quella teoria, durante un programma radio della Bbc coniò l’espressione Big Bang, poi divenuta la bandiera dei suoi avversari. Un colpo mortale allo ”stato stazionario” venne nel 1965, quando Penzias e Wilson scoprirono la ”radiazione fossile”, cioè il residuo del Big Bang, il calore del lampo primordiale degradato fino alla temperatura di 2,7 Kelvin, cioè circa 270 gradi sotto zero. I tre però reagirono con la teoria dello ”stato quasi stazionario” e opponendo una serie di osservazioni di galassie che sembrano contraddire l’espansione. La resistenza, sotto traccia, continua ancora, ma la stragrande maggioranza della comunità scientifica è schierata per il Big Bang, e in particolare con la versione ”inflattiva” che ne ha dato Alan Guth all’inizio degli anni 80. Hermann Bondi, di nazionalità austriaca (come Gold), era nato a Vienna il 1°novembre 1919. Durante la seconda guerra mondiale, prima fu internato come nemico, poi nel Regno Unito collaborò all’invenzione del radar, accanto a Hoyle. Ormai famoso, divenne un po’ l’ambasciatore della scienza presso la classe politica inglese: una sorta di superconsulente per i problemi (e i finanziamenti) della ricerca. Dal 1967 al 1971 fu presidente dell’Esro, l’ente spaziale europeo dal quale sarebbenata l’Esa. Consigliere del ministero della Difesa inglese fino al 1977, diresse poi il Consiglio per la Natura e l’Ambiente, mantenendo una cattedra di fisica a Cambridge. Membro della Royal Society fin dal 1959, nel 2001 aveva ricevuto la massima onorificenza della Royal Astronomical Society» (Piero Bianucci, ”La Stampa” 13/9/2005