la Repubblica 7/9/2005, Enrico Franceschini, 7 settembre 2005
Tutti i 500 mila purosangue esistenti al mondo discendono da soli 28 cavalli importati in Gran Bretagna circa 300 anni fa
Tutti i 500 mila purosangue esistenti al mondo discendono da soli 28 cavalli importati in Gran Bretagna circa 300 anni fa. la conclusione alla quale sono arrivati studiosi irlandesi che, grazie a complicate analisi sui geni e all’esame dei pedigree, è risalito agli avi dei campioni dell’ippica. Il cromosoma Y del 95% dei maschi deriva da uno stallone di Aleppo, Darley Arabian, portato in Gran Bretagna dal console inglese in Siria, sir James Darley, agli inizi del XVIII secolo. L’altro 5% deve il cromosoma maschile a due cavalli vissuti tra fine ’600 e inizio ’700: Byerley Turk (1680-1696, catturato da un ufficiale dell’esercito turco alla battaglia di Buda in Ungheria) e Godolphin Barb (1724-1754, nato nello Yemen, regalato a re Luigi XV di Francia, quindi comprato dal conte di Godolphin). Gli altri 25 antenati dei 500 mila cavalli da corsa sono madri, la più importante delle quali - Tregonwell’s Natural - è da sola l’antenata del 14 per cento dei cavalli da corsa dei tempi nostri (cioè 70 mila cavalli). «Questo eccezionale grado di consanguineità contribuisce a spiegare perché le prestazioni atletiche dei cavalli da corsa attuali hanno raggiunto un apice che non viene più migliorato da ormai 80 anni. I tempi del vincitore nelle tre più importanti gare di galoppo inglesi (Derby, Oaks e St Leger), per esempio, sono praticamente immutati dal 1920: nel corso del tempo gli allevatori hanno selezionato attentamente i loro geni per migliorare velocità, resistenza, muscolatura e capacità polmonare» (ricerca del professor Patrick Cunningham del Trinity College di Dublino.