varie, 12 settembre 2005
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Waltz Sasha
• Karlsruhe (Germania) 8 marzo 1963. Coreografa • «[...] ha su di sé il marchio di studi fatti ad Amsterdam e a New York. È stata fondatrice a Berlino della propria compagnia nel 1993 in stretta collaborazione (tutt’oggi in corso) con Jochen Sandig ideando lavori devianti come lo spaccato condominial-berlinese Allee der Kosmonauten, lo show tedesco-russo Na Zemlje e la Babele di freaks dell’Est e Ovest Germania Zweiland, passando poi a condividere con Thomas Ostermeier l’avventura nevralgica della codirezione della Schaubühne am Lehniner Platz dal 1999 al 2004, lì mettendo a segno la trilogia del iperfisico Korper, del sessuale S e del desolato noBody, tornando subito dopo a una dimensione di compagnia autonoma, occupando il nuovo spazio berlinese (ex pompa di benzina) Radialsystem V, forgiando e approfondendo gli “interiors” di una performance-installazione abitativa che s’è intitolata insideout, entrando sempre più in conflitto con l’identità anatomica dei soggetti, plasmando lotte di supremazia tra i danzatori e il linguaggio dei loro stessi organismi. Ecco perché ha poi sentito la voglia di invadere - con acqua, altalene, giochi mimici – un’opera di Purcell come Dido and Aeneas, è intervenuta su una Medea musico-teatrale con partiture di Dusapin e testi di Müller, o ha rivisitato coreograficamente la sinfonia drammatica di Berlioz Roméo et Juliette. [...] Premio Europa 2008 come Nuova Realtà Teatrale[...]» (Rodolfo Di Giammarco, “la Repubblica” 25/9/2008) • «Con i tempi che corrono, precipitosi e convulsi, non è difficile che si presenti di tanto in tanto un personaggio nuovo, interessante del post teatrodanza come Sasha Waltz. Prima di lei c’è stata una fioritura del post e del post post moderndance, ma oggi non si parla più di “modern dance”, nemmeno di danza. Con gli intrecci, le combinazioni, le contaminazioni della danza contemporanea era fatale che la Waltz scegliesse di appartenere alla rete degli epigoni di Pina Bausch e poi entrasse nella direzione artistica della Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino, ove ha creato le sue opere ultime più importanti fra le quali proprio Körper nel 2000 e Impromptus [...] La Waltz è una dei pochi che sa costruire una coreografia [...]» (Alberto Testa, “la Repubblica” 12/9/2005).