10 settembre 2005
Tags : Sonia. Rykiel
Rykiel Sonia
• Nata a Parigi (Francia) il 25 maggio 1930. Stlista. «[...] stilista parigina di Saint Germain des Près, dalle origini slave. In Francia costituisce uno dei pochi gruppi di moda e bellezza indipendente al 100 per cento, con un fatturato di 84 milioni di euro e 450 dipendenti; 45 negozi nel mondo, di cui 25 di proprietà e 20 in franchising. Punti vendita a New York, Londra, Boston, Mosca, Shanghai. [...] In Francia è un’istituzione, tanto da aver ricevuto nel ’96 la Légion d’Honneur, un’onorificenza che non viene data spesso agli stilisti. Eppure è un’anticonformista, eclettica, trasversale, instancabile. ”La mia donna è una nomade sofisticata, con tante sfumature”, spiega: ”Ama la vita, gli uomini, il mangiar bene, è interessata alla cultura. moderna, ha un suo stile ben preciso”. Amica di Andy Warhol, che l’ha ritratta in più di un’occasione, ha scritto e disegnato favole per bambini ma anche romanzi: la letteratura è sempre stata una sua passione. Robert Altman, colpito dalla sua personalità, nel 1993 si ispirò a lei nel film Prêt à porter. E chiese alla figlia Nathalie di fargli da consulente artistico. Sonia Rykiel ha cominciato per caso, nel 1962, disegnando per se stessa abiti prémaman. Creò un modello in jersey che metteva in valore la pancia e il seno. Aspettava con fierezza la prima figlia Nathalie [...] Ma l’universo Rykiel significa anche una linea uomo, cosmetici, accessori e oggetti per la casa. Dopo la nascita di Nathalie, Sonia continuò a confezionare vestiti prémaman, sostenuta dal marito Sam Rykiel che all’epoca aveva un negozio, Laura, nel 14 arrondissement. Fu poi la volta di un golfino aderente che venne fotografato dalla rivista ”Elle”. Era il suo ingresso ufficiale nella moda. Nel maggio del 1968, mentre Parigi era infiammata dai movimenti studenteschi, Sonia Rykiel aprì la sua prima boutique in rue de Grenelle, sulla rive Gauche. Scrisse sui pullover gli slogan delle barricate. Fu un successo. La rivista americana ”Woman’s Wear Daily” la definì la ”regina della maglia”. Tra le prime a decorare i golf con gli strass e ad adottare le cuciture invertite, il ”nessun orlo” e ”nessuna foderatura”, prima di molti altri ha usato il nero come colore feticcio. Pensa che le donne devono adattare la moda a loro stesse e non seguire i diktat degli stilisti. [...] ”Cerco morbidezza e gioia di vivere”, ama ripetere. E nonostante il dolore di aver avuto un figlio non vedente, oggi affermato musicista, si gode la vita. Fa parte di varie associazioni, da quella dei fumatori di sigari dell’Avana, ai ”Croqueurs de chocolat” ed è ambasciatrice del Bordeaux dal 2002. Nel 1977 ha venduto abiti per il catalogo a larga diffusione ”Les 3 Suisses”. [...]» (Eleonora Attolico, ”L’espresso” 15/9/2005).