Giornale di Brescia 01/09/2005, pag.9, 1 settembre 2005
Delitto di Brescia 01/09/2005 - 2
Spunta una testimonianza a favore del nipote. Il Giornale di Brescia 01/09/2005. Sono trascorsi un mese e un giorno dalla scomparsa dei coniugi Donegani. Due settimane e un giorno dall’incarcerazione di Guglielmo Gatti. In questo lasso di tempo accusa e difesa hanno giocato le loro carte: la partita, in attesa del Riesame, è per ora in mano alla procura. Gli inquirenti hanno alcuni indizi che pesano. Dopo il ritrovamento dei resti dei coniugi, agevolato dalla testimonianza del ragazzino che dice di aver riconosciuto in Guglielmo Gatti la persona che rischiò di sbattere contro l’auto del padre sulle strade del Vivione, l’accusa ha racimolato altro. A partire dalle tracce nel garage del nipote del «piano di sopra»: sangue di Aldo Donegani e di Luisa De Leo. Qualche giorno dopo altre tracce si affacciano sulla scena: indizi «biologici» della donna nel bagagliaio della Punto blu di Guglielmo Gatti. Subito dopo, in casa Gatti, lo scontrino riconducibile al sedano trovato nel dirupo assieme alle cesoie. Riscontri scientifici e testimonianze di valore, ma anche racconti che godono di minor considerazione. A partire da quello dell’albergatrice di Breno, che dice di essersi segnata nome e cognome del nipote, ma non lo registrò, per arrivare sino ai diversi riconoscimenti fatti in più parti della provincia. La difesa, che può trovare un varco nell’assenza del movente, dell’arma del delitto e di quelle parti dei cadaveri che ancora mancano, ma che se trovati potrebbero avvicinare alla soluzione del caso, dice di aver trovato i riscontri sovrapponibili alla versione del suo assistito (che dice di non essere stato al Vivione) e avanza ipotesi che confuterebbero alcune testimonianze. Broli in particolare valuta lo scenario di via Ugolini, ritenendo improbabile che la dirimpettaia possa aver sentito e visto Gatti in garage (se non altro per la scarsa illuminazione dello scenario). A favore di Guglielmo Gatti, ci sarebbe poi una testimonianza di operai impegnati proprio sulla strada del Vivione. A loro detta nessuna macchina sarebbe passata di lì nelle ore sotto indagine. Per trovare ulteriori riscontri Forestale, Soccorso alpino e Protezione civile, partiranno da Boario per battere la via Mala che da Angolo Terme sale a Schilpario. Ai piedi dunque della salita, sul versante bergamasco, che conduce sino al dirupo dell’orrore.