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 2005  settembre 06 Martedì calendario

Delitto di Brescia 06/09/2005 - 2

Tarquini: al processo, senza incertezze. Il Giornale di Brescia 06/09/2005. «Parlerà il processo». Giancarlo Tarquini non aggiunge tante altre parole. A più di quindici giorni da quando irruppe ufficialmente sulla scena del caso Donegani portando all’opinione pubblica il nome del presunto colpevole, le tracce di sangue nel suo garage e sulle cesoie utilizzate per fare a pezzi i cadaveri di Aldo Donegani e Luisa De Leo, il procuratore capo della Repubblica si limita a confermare «solo» quanto disse nell’occasione della conferenza stampa del 20 agosto. «Rimane tutto in pieno». Il procuratore è convinto. A rinforzare le sue certezze «tanta attività e tantissime acquisizioni». Si riferisce ai nuovi indizi. A tutta una serie di elementi che si aggiungono a quelli che, diciassette giorni fa, aveva dichiarato «sufficienti a delineare il quadro e per affrontare il processo». Una conferma tra le conferme, dalle parole di Giancarlo Tarquini, riguarda il numero dei presunti colpevoli. Il numero uno della Procura della Repubblica esclude che il delitto possa essere compiuto a più mani. E anche in questo resta dello stesso identico avviso. Il suo ufficio, intanto, anche ieri è stato sede di un incontro allargato a tutto il pool degli investigatori. In Procura, si sono presentati oltre al tenente colonnello Luciano Garofano, comandante del Ris, al maggiore Marco Riscaldati, al pm Claudia Moregola anche i dirigenti della Protezione civile con tanto di mappe dei luoghi dove si sono concentrate le perlustrazioni. Nella stanza del procuratore, si è presentato anche l’avvocato Luca Broli. Una presenza dettata dalla necessità di formalizzare la nomina di uno dei cinque consulenti di parte che lo coadiuveranno nelle indagini difensive. Al termine dell’appuntamento l’avvocato si è nuovamente dichiarato fiducioso. «Sto facendo i miei riscontri - ha detto - la legge me ne dà facoltà e cercherò di farla fruttare». L’avvocato cerca conferme alla versione del suo assistito, anzitutto al fatto che a commettere il delitto sarebbero state persone con l’interesse di sbarazzarsi dei coniugi e mettere il suo assistito fuori causa. «Gatti non mi ha fatto nomi - ha detto Broli - ma si è fatto un’idea circa lo scenario in cui sarebbe maturato questo progetto». Pierpaolo Prati