varie, 6 settembre 2005
CAIROLI Antonio
CAIROLI Antonio Patti (Messina) 23 settembre 1985. Motociclista (motocross). Campione del mondo MX2 nel 2005 e 2007, MX1 nel 2009, 2010, 2011 • «Da noi volano noccioline. Con 10 mila euro e altri 10 per il kit, fai un campionato del mondo da favola» (Enrico Biondi, “La Stampa” 21/8/2007) • Ha iniziato nel minicross, dove ha conquistato il tricolore senior nel ’98, quindi è passato alle gare di cross regionale, conquistando diversi titoli. In seguito ha vinto i tricolori cadetti (’01) e junior nazionale (’02). Nel 2002 su Honda debutta nel Mondiale 125, nel 2003 non riesce mai a qualificarsi. Nel 2004, su Yamaha, è 3° in MX2 (che mette assieme la vecchia 125 2 tempi e la 250 4 tempi) con una manche e 8 podi. Nel 2005 domina: 6 vittorie e 11 podi, 13 manche, 268 giri in testa • «[...] è la stella del nostro cross [...] il Rossi dei salti: veloce, italiano e della Yamaha. [...]» (Massimo Zanzani, “La Gazzetta dello Sport” 13/7/2007) • «[...] “Devo molto ai miei genitori, soprattutto a mio padre Benedetto, che mi ha seguito in tutta la mia carriera. Lui ha una piccola impresa edile, mia mamma è disoccupata: insieme hanno fatto delle rinunce per farmi correre. In più c’erano i problemi dei trasferimenti. Per ogni gara io facevo 1000 chilometri più dei miei avversari per raggiungere il circuito”. Una carriera iniziata in pista o fuoristrada, fin da piccolissimo. Il padre pilota di livello locale e appassionatissimo che gli regala una motina quando ha 4 anni, le prime gare di minicross a 7. “Fino a 10 anni ho corso soltanto in Sicilia, poi ho iniziato ad andare anche fuori. Quando nel 1998 ho vinto il titolo italiano di minicross ho capito che andavo forte e che poteva essere qualcosa più di un gioco”. [...] appena maggiorenne, si è trasferito a Roma, alla corte di Claudio De Carli, primo italiano a vincere una manche nella 500, che appeso il casco al chiodo ha messo su un team tra i più professionali del Mondiale [...] Un carattere pacatissimo e (finto) tranquillo, uno stile di guida sempr eaggressivo, anche in condizioni limite, figlio della sua passione per il Supercross americano. “Il mio mito è Jeremy McGrath, ho preso contatto con degli amici americani per riuscire a conoscerlo bene [...]”. [...]» (Filippo Falsaperla, “La Gazzetta dello Sport” 6/9/2005).