Stenio Solinas, Il Giornale 30/8/2005, 30 agosto 2005
BRUTO. «Dal punto di vista sentimentale, Arthur Koestler fu un Don Giovanni. Nella pulsione incontrollata all’atto sessuale sperava di trovare ciò che gli mancava: pace, tranquillità, equilibrio interiore
BRUTO. «Dal punto di vista sentimentale, Arthur Koestler fu un Don Giovanni. Nella pulsione incontrollata all’atto sessuale sperava di trovare ciò che gli mancava: pace, tranquillità, equilibrio interiore. In uno che fin da giovane si sentiva insicuro e non all’altezza (’Tutti abbiamo complessi di ogni genere” gli disse un amico nella Parigi degli anni Trenta ”ma il tuo non è un complesso, è una cattedrale”) e che vedeva nel possesso fisico un’affermazione (’Fare l’amore è solo stupro consenziente” farà dire all’eroina di Arrivo e partenza) tutto ciò non sorprende. ”Io non posso vivere né da solo né con qualcuno. vero. Da Helga a Eva a Daphne, a Mamaine e Janine e Janette ho sempre preferito lo stesso genere: meravigliose cenerentole, infantili e inibite, inclini a essere sottomesse con la forza. Ma il saperlo non risolve il problema”. Messi in fila, le umiliazioni, gli scatti di collera, gli schiaffi, lasciano una striscia sgradevole e odiosa. Eppure le ex mogli gli rimarranno amiche, le ex amanti pure, come se quello da proteggere fosse lui, non loro» (Stenio Solinas, Il Giornale 30/8).