Varie, 4 settembre 2005
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Wilmots Marc
• Dongelberg (Belgio) 22 febbraio 1969. Calciatore. Col Malines/Mechelen vinse la Supercoppa Europea del 1988, con lo Schalke 04 la Coppa Uefa del 1997. Nomination al Pallone d’Oro 2002 • «[...] icona del calcio belga [...] è stato a lungo il simbolo della Nazionale [...] il capitano, l’uomo con più personalità. Basti pensare che i tifosi dello Schalke 04 - la squadra tedesca nella quale ha giocato sei stagioni e di cui è stato anche allenatore - lo soprannominarono “maiale da combattimento”, per descriverne le caratteristiche da autentico combattente. E oltre ai supporter del Borussia Dortmund, che lo ricordano negli infuocati derby della Westfalia, ne sanno qualcosa anche i tifosi dell’Inter, che perse in finale ai rigori contro la squadra di Gelsenkirchen la coppa Uefa del ’97: a segno nella gara in Germania, Wilmots segnò il penalty decisivo a San Siro. Centrocampista offensivo col fiuto del gol, Wilmots ha giocato in Belgio (Saint Truiden, Malines e Standard Liegi), Francia (Bordeaux) e, appunto, Germania. Ma è in nazionale che ha raggiunto i risultati migliori: ha disputato tre fasi finali della Coppa del Mondo, collezionando 70 presenze e 28 reti. Contro il Brasile, nei Mondiali di Corea e Giappone, l’ultima apparizione con i “Diavoli Rossi”. E alla fine di quell’anno, il 2002, la scelta di ritirarsi - dopo mille battaglie in campo e 12 interventi chirurgici - per dedicarsi alla famiglia. Non prima, però, di aver ricevuto il più prestigioso premio nazionale per meriti sportivi, il Trophée du Mérite Sportif. Quindi, la politica [...]» (s. me., “il manifesto” 3/9/2005).