Varie, 3 settembre 2005
Tags : Benedikt Taschen
Taschen Benedikt
• Colonia (Germania) 1962. Editore • «[...] un bell’uomo dallo sguardo schivo. [...] si è specializzato in edizioni fotografiche di ogni tipo, riuscendo a diventare il punto di riferimento di quel segmento del mercato editoriale. Ma questo è accaduto negli anni. [...] fu [...] la passione per i cartoons a farlo entrare nel mondo dell’editoria. Universo del quale Benedikt, oggi, è uno dei protagonisti. ”La mia carriera è iniziata quando, a 14 anni, ho cominciato a vendere giornaletti per corrispondenza”, ricorda divertito: ”Nel giro di pochi anni sono diventato economicamente indipendente dalla mia famiglia e mi sono costruito una mailing list importante”. Il giovane Benedikt si lancia nella vendita con un primo negozio. Capisce che se vuole vendere libri che piacciono anche a lui li deve creare da zero. E nel giro di pochi anni i suoi volumi riscuotono un successo di pubblico imprevedibile. ”Sono riuscito a far diventare i libri d’arte abbordabili da chiunque”, teorizza. In effetti i volumi prodotti a Colonia vengono venduti a prezzi molto bassi: variano dai 9 euro e 99 ai 2 mila per le preziose edizioni a tiratura limitata. ”Investiamo moltissimo sul prodotto, ma siamo riusciti a tagliare tutte le spese che i lettori non vedono”. Uno dei fattori determinanti per abbassare il costo dei libri è stata la scelta di pubblicarli sempre in due-tre lingue contemporaneamente. ”Così non dobbiamo appoggiarci ad altre case editrici per traduzione e distribuzione e le spese diminuiscono”. Il segreto del successo di Benedikt sta soprattutto nella creatività. Taschen è uomo dai gusti raffinati. Una passione viscerale per l’arte (possiede una straordinaria collezione di opere contemporanee che nel 2004 è stata esposta per la prima volta al museo Reina Sofia di Madrid). ”Le persone che più ammiro sono quelle che hanno dedicato la vita alla creazione di qualcosa di eterno: Mozart, Bach, la famiglia de’ Medici”, spiega. Un altro amore è l’architettura. Per questo ha deciso di vivere metà dell’anno a Los Angeles, in una casa a forma di ottovolante firmata da Richard Nuetra (sul quale ha pubblicato un volume). [...] Per Taschen la cultura ha tante facce, così non disdegna forme più triviali. Come quella pornografica che, ripete ai collaboratori, deve essere trattata come qualsiasi forma artistica. Sarà per questo che i volumi che pubblica, con il loro strano miscuglio di sacro e profano, in questi decenni sono diventati degli status symbol. Veri oggetti del desiderio, venduti in ogni angolo del pianeta, tradotti in decine di lingue diverse e ristampati dozzine di volte. ”Il primo libro che ho pubblicato è stato appunto un fumetto intitolato Sally Forth [...] Poi sono arrivati i primi volumi d’arte e d’architettura e da quel momento ho continuato ad aggiungere titoli su titoli”. Oggi alla Taschen si pubblica di tutto. Fotografia e pittura, architettura e moda, cinema e pornografia, design e arredamento. Tutto quello che può avere forte impatto visivo e creare sensazione. ”Curiamo immagini e testi cercando di renderli il meno accademici possibile”. L’idea di un nuovo progetto generalmente è sempre di Taschen. Poi la passa agli editor, tutti ragazzi under 40. ”I migliori del settore”. Sono loro a curare i rapporti con gli autori, scovare le immagini, scegliere la carta più appropriata e definire ogni dettaglio. Ma per l’approvazione finale tutto torna sul tavolo di Benedikt. [...] Ogni libro per Benedikt, racconta chi lavora per lui, è come un figlio. ”Su ogni progetto lavoriamo dai 18 ai 24 mesi: e ogni anno ne riusciamo a sfornare 50 nuovi. Non è semplice, ma ci divertiamo”. Non tutti sono un successo. [...] ”I negozi ci mandano report in continuazione, quello che non vende lo lasciamo perdere subito”, racconta: ”Non è solo questione di soldi. Il nostro mestiere ha senso solo se riusciamo a diffondere quello che creiamo” [...]» (Jacaranda Caracciolo Falck, ”L’Espresso” 8/9/2005).