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 2005  settembre 02 Venerdì calendario

ROTBLAT Joseph. Nato a Varsavia (Polonia) il 4 novembre 1908, morto il 31 agosto 2005. Fisico. «Fu il primo ad andarsene dal gruppo che a Los Alamos stava costruendo la bomba atomica

ROTBLAT Joseph. Nato a Varsavia (Polonia) il 4 novembre 1908, morto il 31 agosto 2005. Fisico. «Fu il primo ad andarsene dal gruppo che a Los Alamos stava costruendo la bomba atomica. [...] ha ricevuto il Nobel per la Pace come fondatore del Pugwwash, la più importante organizzazione scientifica per il disarmo e per un governo democratico del pianeta. [...] Nato a Varsavia, ma cittadino inglese dal 1946, Rotblat fin dall’inizio aveva intuito che dalla fissione dell’atomo di uranio, appena scoperta da Lise Meitner, Otto Hahne Fritz Strassmann, sarebbe stato possibile ottenere una bomba dalla potenza distruttiva immensa. Siamo nel 1939, e Rotblat viveva ancora in Polonia. Aveva quasi pronto un esperimento facilmente adattabile ad una verifica di quell’idea, lo attuò ed ottenne una approssimativa conferma di quanto, con sgomento, aveva immaginato. Emigrato nel Regno Unito, andò a lavorare con Chadwick, che aveva scoperto i neutroni, cioè i proiettili della reazione nucleare a catena. A lui spiegò dove poteva portare quella strada, e lo convinse che bisognava percorrerla, possibilmente prima che ci pensasse Hitler. Poi gli sforzi del Regno Unito confluirono con quelli degli Stati Uniti, il cui presidente Roosevelt era stato persuaso a realizzare la bomba da una lettera inviatagli da Einstein e Szilard. Così anche Rotblat finì a Los Alamos, nel Progetto Manhattan. Ma ancora nel pieno del secondo conflitto mondiale, pur dalle scarsissime informazioni che potevano filtrare, incominciò a diventare chiaro che Hitler non ce l’avrebbe fatta. Rotblat allora pensò che la bomba, da male necessario, era diventata un male inutile. E abbandonò il progetto. Il resto si sa: Hiroshima, Nagasaki, la bomba H (ancora più potente), il proliferare degli ordigni nucleari, una riserva di bombe - tra Stati Uniti e Unione Sovietica - sufficiente a distruggere l’umanità non una ma centinaia di volte [...] Si deve a lui la storica conversione dalla strategia della deterrenza a quella del negoziato, che porterà al parziale disarmo nucleare gradualmente realizzato dagli Anni 80 in poi. La stessa attenzione Rotblat ha poi dato anche alle armi chimiche e biologiche. La proliferazione del materiale fissile lo preoccupava anche in rapporto con il terrorismo. [...] lascia più di 300 pubblicazioni scientifiche e una ventina di libri. I suoi lavori classici spaziano dalla fisica dell’atomo alla medicina nucleare, agli effetti biologici delle radiazioni. Quelli più recenti sono tutti dedicati al disarmo, al controllo dellearmie alle responsabilità sociali degli scienziati. Un itinerario che può rappresentare l’emblema di quella generazione di fisici che, per usare le parole di Oppenheimer, capo del Progetto Manhattan, ”ha conosciuto il peccato”» (Piero Bianucci, ”La Stampa” 2/9/2005).