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 2005  settembre 02 Venerdì calendario

Noorda Bob

• Amsterdam (Olanda) 15 luglio 1927, Milano 11 gennaio 2010. Designer • «[...] forse il più noto tra i ”graphic designer”, creatore di marchi affermati (come quello della Regione Lombardia), disegnatore del volto pubblico per aziende leader del mercato (Agip, Olivetti, Coop, ecc.), vincitore di quattro edizioni del ”Compasso d’oro”, il più prestigioso premio di design industriale. [...] ”Mi chiamarono per lavorare alla metropolitana milanese - ricorda - Era il 1964. La prima linea era già in gran parte compiuta. Per completare l’arredo delle stazioni la direzione, dotata di inconsueta sensibilità per il design, chiamò l’architetto Franco Albini. Io fui invitato a collaborare per la segnaletica. Col mio intervento nacque l’idea della fascia rossa continua per caratterizzare il muro interno a lato dei treni. Posta a 2,2 metri di altezza, la banda è ben visibile dalle carrozze. Ogni cinque metri è interrotta per lasciare posto alla scritta col nome della stazione: in questo modo è facile sapere dove si sta arrivando.... [...] Scelsi, come carattere di base, per facilità di lettura, l’helvetica. Ma lo modificai: disegnai uno a uno tutti i 64 caratteri, tra maiuscole, minuscole e numeri. Per la prima volta il design entrava nella segnaletica”. Il risultato fu eccellente e lo chiamarono dopo poco anche a New York. ”Quella naturalmente fu tutta un’altra storia. Lì la metropolitana era da tempo funzionante, c’erano tantissime linee e una confusione incredibile nella segnaletica, che variava da stazione a stazione. Per i passeggeri era difficile capire come muoversi. Sono stato per settimane sotto terra. E sono arrivato a questa soluzione: un sistema di elementi di un piede quadrato, componibili in moduli di 2, 4 o 8 elementi. In questo modo ho potuto comporre tutta la segnaletica. All’inizio i moduli erano con scritta nera su sfondo bianco. Ma proprio allora, alla fine degli anni ”60, la metropolitana divenne il terreno preferito dai graffitari. Decidemmo di cambiare: lettere bianche su sfondo nero. Così è più difficile insozzarle. Infine, anche a New York, come a Milano, stabilii un colore diverso per ogni linea [...] nella metropolitana milanese i cartelloni pubblicitari sono tutti al di sotto della fascia continua colorata: In questo modo c’è una netta distinzione tra pubblicità e segnaletica. Se no, si ingenera una confusione che disturba [...] Io credo nel segno chiaro. Questo ho realizzato per Vallecchi e poi per Mondadori e per tutte le case editrici che mi hanno chiamato. Per quest’ultima e per Feltrinelli ho studiato logotipi che individuano le diverse collane. Ci sono Case editrici che preferiscono lasciare ogni libro alla sua individualità. Credo però che sia meglio avere fattori unificanti, per individuare la produzione della singola editoriale. Spesso la confusione che si nota in alcune impaginazioni recenti, deriva dal tentativo di distinguersi a tutti i costi [...] Io mi sono interessato alla comunicazione aziendale: a definire caratteri, identità che durino nel tempo. La pubblicità invece punta sull’impatto del momento e non bada alla durata. sempre alla ricerca di qualcosa che stupisca, ma subito dopo vuole di stupire con qualcos’altro... [...]”» (Leonardo Sevadio, ”Avvenire” 1/9/2005).