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 2005  agosto 28 Domenica calendario

A scrocco nel privé del Billionaire. Libero 28/08/2005. Porto Rotondo. Sono entrata nel super-privé del Billionaire

A scrocco nel privé del Billionaire. Libero 28/08/2005. Porto Rotondo. Sono entrata nel super-privé del Billionaire. L’angolo più esclusivo del locale più esclusivo del centro più esclusivo della Costa Smeralda: Porto Cervo. Ho fatto quello che fanno tutti: due chiacchiere, un saltello, vodka in mano. Tutto completamente gratis. E senza galanterie di mezzo. Per apprezzare il valore dell’impresa bisogna sapere cos’è il Billionaire. il locale più ”in” della Costa Smeralda. Il proprietario è Flavio Briatore. Ed è una meta obbligata per calciatori, modelle, sceicchi e miliardari russi. Non è solo chic. inavvicinabile se non sei una faccia da rotocalco o il titolare di un conto in banca senza fondo. Il biglietto di ingresso costa 50 euro. Una consumazione da poveracci, non meno di 400. Quanto al privé o super-privé, te lo puoi scordare. Si entra solo su invito. Il nostro segreto si chiama principe Carlo Giovannelli. L’uomo di mondo più simpatico che ci sia. Chiama ”Flavio”al telefono. Ci invita. I soliti tre. La non mondana (io), il finto mondano (G.), un mondano dissimulato (F.). Montiamo in macchina. L’appuntamento è al Billionaire. Nell’ultimo tratto devi arrampicarti per una stradina ripida e stretta. La imbocchiamo. Finiamo nel mezzo di una coda da contro-esodo di Ferragosto. Stanno smistando le auto nel parcheggio. Dopo un buon quarto d’ora a passo d’uomo, l’auto in salita, raggiungiamo il primo "check point". Il buttafuori ci blocca. E adesso? G. alza un sopracciglio e abbassa il finestrino: «Siamo con il principe». L’omone ci fa segno di entrare. Non è possibile. Ma ha detto solo «principe»!, dico. F.: «Qui sanno tutti chi è il principe. E noi siamo col principe». Il nostro uomo è già dentro. Ci dice di aver avvisato all’entrata. Ingresso. Formuletta: «Siamo con il principe». Il body guard alto quasi due metri e largo il suo giusto, si fa da parte. Eccoci al Billionaire. Ha tratti arabeggianti, tutto lanterne, drappi e stangone magrissime. All’ultimo piano c’è il ristorante Cipriani: costo medio per cena, dai 160 ai 200 euro. Raggiungiamo la zona discoteca. Una pista da ballo fulminata da luci psicadeliche. A destra c’è il privé. Una specie di recinto per vip-medi con alcuni tavolini. Niente di che. Ma è privè. Quindi chic. Ci ferma un altro body guard. «Dove andate?». «Siamo con il principe ». Via libera. Stessa scena all’ingresso dell’irraggiungibile superprivé. Un salottino con tre divanetti e nel mezzo gente danzante. Uguale al primo, ma siccome non entri se non sei invitato dai super-vip è ancora più chic. Il principe ci informa che dall’altra parte della sala esiste un terzo privé, più nascosto. riservato agli arabi, i nuovi vip della Costa Smeralda: ricconi dell’Arabia Saudita o emiri. Adorati dai camerieri perché, racconta uno di loro, «a differenza degli italiani sono generosissimi con le mance». Continuo a lambiccarmi sulla differenza tra zona normale, privé e superprivé. A parte i body guard, la gente, non si capisce. Ne trovo una: i tavolini. Sopra quelli dell’angolo più esclusivo ci sono bottiglie di alcolici, sopra gli altri solo bicchieri. Le portano a ripetizione, insieme a cestelli di frutta con ghiaccio. Solo di due tipi: champagne, marca Cristal, e vodka Absolut. Più Schweppes al limone e succhi di frutta. Un Cristal costa 2000 euro. Qualcosa in più se servito «coi fuochi», cioè piccole torce dentro il secchiello. Poi c’è la bottiglia grande, detta Matusalemme. Costo: 15mila euro. Chi vuole risparmiare, si fa per dire, prende vodka. Una bottiglia: 400 euro. Funziona così: sui trenta che siedono al super-privé, i paganti sono tre, al massimo quattro. Rampolli di ottima famiglia, attori o modelli con codazzo di amici al seguito. Due bottiglie e pagano la serata a tutti. I vip sono molto gentili. Con nonchalance -indispensabile -ci facciamo un bicchiere. F. è già in pista. Lo agganciano due ragazze, molto carine e con sguardo ammaliante. Scopro l’altra meraviglia del super-privé. Se sei timido o non hai voglia di ”rimorchiare”, nessun problema. Ci sono ragazze pagate apposta dal locale per farti divertire. Ballano con te, ridono, sono simpatiche. Però finisce lì. Dicono sia uno dei motivi che ha reso famoso e ben frequentato il Billionaire. Pausa divanetti. Il principe ci fa un riassunto delle feste più belle dell’estate 2005. Quella organizzata da Moubasan Gheddafi, figlio del leader libico, al Nikki Beach. Dice che vuole fare una Costa Smeralda in Libia. E poi le serate di Marta Marzotto, quelle del gioielliere ginervino Fawaz Gruosi, il party sulla barca dell’imprenditore Sergio Mantegazza, magnate di compagnie aeree, ma soprattutto la seconda fortuna della Svizzera e la sedicesima al mondo. C’erano il principe Henry di Danimarca, Michele e Maria Cristina di Kant, cugini della regina Elisabetta e una folta rappresentanza della nobiltà (immancabili la marchesa Marta Brivio Sforza e i principi Ruffo). Vogliamo scordarci della festa sullo yacht del principe Carlo e Camilla di Borbone? Sono le tre. In Costa Smeralda, altra regola, nessuno è mai stanco. Io, invece, comincio a cedere. Esco dal super-privé, mentre i vip super vip si danno appuntamento per domani sullo yacht di non so chi. Elisa Calessi