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 2005  agosto 27 Sabato calendario

Shevchenko va in gol con il Mit di Boston. Il Sole 24 Ore 27/08/2005. Il Milan si allea al Mit. Scopo? «Conquistare insieme il prossimo scudetto!», scherza Carlo Ratti, direttore del SENSEable City Laboratory al Massachusetts Institute of Technology di Boston

Shevchenko va in gol con il Mit di Boston. Il Sole 24 Ore 27/08/2005. Il Milan si allea al Mit. Scopo? «Conquistare insieme il prossimo scudetto!», scherza Carlo Ratti, direttore del SENSEable City Laboratory al Massachusetts Institute of Technology di Boston. «Il MilanLab ci ha chiesto di sviluppare dei nuovi algoritmi che permetteranno al Milan di analizzare in tempo reale la posizione dei giocatori sul campo (nonché altri dati raccolti con sensori wireless), identificando le criticità del gioco». Il progetto è frutto della creatività di Matteo Motterlini, Scientific Advisor del MilanLab, e apre concretamente un nuovo fronte sperimentale. Il laboratorio di Milanello, infatti, nato per sostenere i processi decisionali dello staff tecnico e tattico e del management della Società nella gestione delle risorse umane, si è finora concentrato sulla prevenzione degli infortuni e sull’equilibrio psicofisico degli atleti, avvalendosi di partner come Amdi (hardware) e Computer Associate (software) per la raccolta di dati neurostrutturali, biochimici e mentali. Con risultati notevoli: in tre anni il MilanLab - fondato e diretto dal chiropratico Jean-Pierre Meersseman, affiancato, dallo scorso settembre, dal filosofo della scienza Motterlini - è riuscito ad abbattere l’incidenza degli infortuni non traumatici del 90 per cento. Grazie a uno slittamento concettuale e strategico: invece di assicurarsi competenze d’eccezione per la risoluzione di problemi medici che dovessero insorgere, si punta sulla prevenzione. «Ora la società Milan ha deciso con lungimiranza di investire anche sull’analisi tecnico tattica dei dati, e per questo ho contattato il Mit: il calcio è fatto dagli esperti, ma è possibile sostenere le loro decisioni, come quelle di tutti noi, con tecnologie disegnate allo scopo», spiega Motterlini. Il SENSEable City Laboratory è all’avanguardia nelle tecnologie di tracking, fin qui applicate nella mappatura dei flussi urbani, attraverso i segnali emessi dai telefoni cellulari. «Rispetto alle ricerche sulle aree urbane - spiega Ratti - ci sono due differenze: da una lato la scala (per il Milan abbiamo bisogno di dati sulla posizione dei calciatori precisi al centimetro), dall’altro la necessità di prendere decisioni in tempo reale, visualizzando e analizzando i dati». Gli spostamenti in campo dei singoli atleti vengono attualmente calcolati a partire da riprese video, cosa che richiede ben 50 ore di elaborazione e la supervisione di un esperto. Il sistema che si vorrebbe sviluppare dovrebbe essere in grado di fornire le stesse informazioni ma in tempo reale, in maniera automatica e riducendo il grado di incertezza. Le informazioni sulla posizione e sulla velocità dei giocatori sul campo potrebbero quindi essere incrociate, sempre in tempo reale, con una serie di dati relativi alle caratteristiche fisiologiche di ogni calciatore. Una carta d’identità digitale individuale e di squadra, costantemente aggiornata e generata coniugando la conoscenza storica dell’atleta e le informazioni cardiache raccolte grazie a sensori wireless indossati durante gli allenamenti. Si fornirebbe così allo staff uno strumento in grado di rilevare, ad esempio, se la tattica scelta sia troppo dispendiosa per il singolo giocatore o per la squadra nel suo insieme. Con una sofisticatezza tecnologica che avvicina sempre più il calcio alla Formula1. Attualmente Ratti e il suo team hanno ricevuto l’incarico per il progetto pilota: dovranno scandagliare le tecnologie esistenti e individuare quelle più efficaci per il tracking, dove verranno in particolare valutate le tecnologie Gps (Global Positioning System) ed Rfid (Radio Frequency Identification). Al progetto scientifico, coordinato da Matteo Motterlini, partecipano dalla parte del Mit Ratti ed Enrico Costanza, e per il MilanLab dal preparatore atletico Daniele Tognaccini e dal calciatore Alessandro Costacurta: «èlui l’esperto, è lui che dovrà mettere intelligenza nei dati», spiega Motterlini. I dati raccolti vanno infatti scremati e modellizzati: «l’idea è quella di sviluppare un sistema di allerta - continua Motterlini - che consenta di segnalare per tempo l’emergere di criticità tattiche, proprio come già facciamo in ambito atletico e mentale». Una circolare Uefa al momento vieta l’impiego in campo di apparecchiature elettroniche, ma il Milan potrà comunque avvalersi di queste tecnologie in fase di allenamento, guadagnando in esperienza e coltivando un vantaggio tecnologico che potrà tornare utile in futuro (per esempio per lo sviluppo di sistemi di simulazione di gioco in 3d). E la ricerca non si ferma. Il MilanLab starebbe valutando possibili partnership con l’università di Lovanio (Department of Biosystems, per lo studio di sistemi di bio-feedback) e l’Università Vita-Salute del San Raffaele (per un progetto su real time strategic decision-making systems). Mentre sono stati già presi contatti con la West Point Us Military Academy, all’avanguardia nella ricerca sulla gestione dello stress, sulla motivazione e sulla psicologia dell’attenzione. Chiara Somajni