30 agosto 2005
Tags : Alejandro. Robaina
Robaina Alejandro
• Nato a Alquizar (Cuba) il 20 maggio 1919. Contadino. «[...] un contadino diventato leggenda vivente. A l’Avana e nel mondo. Perché con le foglie di tabacco dei suoi campi si confezionano sigari famosissimi come i Cohiba o i Montecristo. E perché, nel 1997, Fidel Castro ha voluto premiare il suo lavoro, dedicandogli una marca di habanos: i Vegas Robaina, sulla cui scatola è impressa proprio la sua immagine. Da allora, Don Alejandro ha iniziato a girare il mondo, osannato da fumatori e collezionisti che si contendono la sua presenza nei vari club per amatori. ”E pensare che prima non ero mai uscito dal mio orto” [...] La sua famiglia coltiva tabacco dal 1845, da quando il nonno Leopoldo si trasferì a Cuba dalle isole Canarie, e Don Alejandro ha mantenuto la tradizione: frequenta le piantagioni si da quando era bambino, il suo primo sigaro lo ha fumato a dieci anni [...] Anche dopo la Rivoluzione del ’59, Robaina è rimasto proprietario dei 17 ettari di famiglia, ma i prodotti dei suoi appezzamenti vengono venduti tutti alla Società governativa del Tabacco, che li compra a prezzi stracciati. [...] spiega Andrea Molinari, titolare della Casa del Habano di Milano e grande amico di Don Alejandro [...] (che) palpa le piante. ”Le assaggia pure, anche se non sono esattamente commestibili [...] per capire se vale la pena di farle invecchiare tre anni. il suo modo per assaporare gli oli vegetali, gli aromi che poi si ritroveranno nel sigaro. Non a caso ama dire: ’Se il fumo fa male, allora fa male anche la cicoria’ [...] [...] La terra di San Luis viene trattata solo con concime a base di cacca di mucca di quattro anni [...] Franco Fincato, esperto di sigari e proprietario della Casa del Habano di Roma vi dirà che potrebbe essere l’ennesima balla per alimentare il mito di Robaina. [...] ”I cubani [...] si sono sbadatamente scordati di registrare i marchi dei loro sigari più famosi e molti Stati del Centro America hanno iniziato a imitarli., Per questo avevano bisogno di metter sul mercato un nuovo brand. Allora hanno preso un vecchiettino un po’incartapecorito e ne hanno fatto un mito. Non ci sono dubbi che Don Alejandro sia un esperto di tabacco, ma la sensazione [...] è che sia tutta un’operazione di marketing ben orchestrata” [...] Umile contadino? Strumento del marketing? Alejandro Robaina è tutte e due le cose, e lo sa [...] interrogato da alcuni produttori di sigari toscani sul perché le foglie di Cuba vengono spesso distrutte dai vermi, mentre quelle italiane vengono risparmiate, ha dato una risposta che racchiude in sé il suo duplice ruolo: ”Porqué los bichos no comen mierda!” (Perché i vermi non mangiano merda!”. [...]» (Vittorio Zincone, ”Sette” n.15/2002).